LE REGOLE del dialetto serrano
Mulenère
Giuseppe Gentile

   Mulenère n.m. – Molinaro, molinaio, mugnaio; ‘u póce ndà fèrine ce créde mulenère (la pulce nella farina crede di essere mugnaio, riferito a persone arricchite che si insuperbiscono misconoscendo le loro umili origini). 

Di solito il mugnaio era anche frantoiano, cioè possedeva oltre al mulino per i cereali anche il frantoio (trèppite) per l’estrazione dell’olio dalle olive. Nel 1915, De Luca, Daniele Giacci, Angelo Giuliani, avevano tre mulini e tre frantoi con motori a gas povero, Angelo Centuori & il figlio Attilio (n.1981) un mulino a vapore; dopo Ernesto Torres (1885-1956) & il figlio Giuseppe (1921-1972) e Alessio Giacci (1891-1977) erede del mulino di Daniele; l’ultimo mugnaio a Serracapriola fu Enrico Cavalli (1930-2000) che lavorò nel suo mulino per cereali in via Giro Esterno n.140 fino al 1988. 




























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