Duche, n.m. – Duca; dal latino ducem (accusativo di dux), propr. colui che conduce, di derivazione dal basso greco o bizantino douka o doukas, che significò capo militare di una città o provincia. Questa voce dal suo proprio significato di condottiero d’esercito, divenne negli ultimi tempi dell’Impero Romano nome di generale che governava una provincia e titolo di dignità nella corte Imperiale; e finalmente titolo di signore con giurisdizione nell’ordinamento feudale. Il grado di nobiltà del duca è inferiore a quello di principe e superiore a quello di marchese, mentre barone è inferiore al titolo di visconte. I Maresca, originari di Sorrento, furono gli ultimi feudatari di Serracapriola. Nicola Maresca, investito dall’imp. Carlo VI del titolo ducale già dal 1729, con l’acquisto nel 1742 del feudo di Serracapriola e del casale di Chieuti per 197.000 ducati, trapiantò questo titolo sul territorio e sul castello, il “Palazzo Ducale”. Il titolo fu ereditato dai suoi discendenti che continuarono ad essere feudatari fino all’anno 1806, quando fu decretata la fine della feudalità. Le sopraggiunte trasformazioni storiche e sociali fecero sì che la famiglia Maresca con gli ultimi discendenti si dedicasse maggiormente alla cura della tenuta Tronco, del castello e del notevole patrimonio terriero, di cui una parte, nel 1950 fu espropriata al V duca di Serracapriola, Giovanni Maresca Donnorso (1893-1971), dall’Ente di Riforma Fondiaria. Il primogenito di Giovanni, Antonino Maresca (1924-2007), VI duca di Serracapriola e conte di Tricarico, alla morte del padre ereditò titoli e beni e si dedicò alla cura del patrimonio terriero e del castello, che faceva restaurare periodicamente con perizia. Spesso ci teneva a rimarcare …faccio l’agricoltore. Dopo il suo decesso il titolo è passato al cugino di primo grado Nicola Maresca, Donnorso Correale Revertera, VII duca di Serracapriola, mentre la moglie Nicoletta e la sorella del defunto, Anna, hanno ereditato il castello, l’azienda agricola e altre proprietà immobiliari. L’amministrazione del castello e dell’azienda agricola è affidata all’altro cugino, marchese Carlo Maresca, a cui il duca Antonino era molto legato. 


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