LE REGOLE del dialetto serrano
Céste
dal n.8 anno VII de "La Portella "Giuseppe Gentile

Céste, n.f. - Cesta - gli alterati di cesta sono: cestone, cestéll, cestellucce, cestine, anche con manici, lavorati con vimini, canne, salici, virgulti di olivo o paglia di grano. Da noi questa attività artigiana è stata sempre complementare al lavoro principale dei contadini, che, nei ritagli di tempo, aiutati dai familiari, si costruivano i vari contenitori con il materiale che la natura dona. A céste, fatta di sottili rami intrecciati, con il gancio per appenderla all'albero si utilizzava per raccogliere la frutta. A céste du péne, intrecciata con strisce di canna e virgulti di olivo, si portava al forno ca sèlviètte che avvolgeva la pasta lievitata. E, nelle feste pasquali, il grosso canestro di vimini serviva per andare a ritirare i peccellète appena sfornati. U chènestrèlle di vimini a due manici, colmo dei mezzi da rammendo (aghi, filo, ecc.) era sempre a portata di mano della casalinga o della sarta. A spèse, di paglia di grano, decorata con pezzi di stoffa colorata, veniva usata per mettere ad asciugare al sole anche i fusille e recchjetélle. La serie completa dei cesti di paglia, dal più grande al più piccolo, con il bordo decorato di stoffa rossa, che la sposa portava in dote insieme ad altri cesti, serviva per mettere farina ed altri prodotti agricoli. Tanti altri cesti erano come quelli su descritti, sempre pezzi unici perché creati dalla fantasia e dalla manualità originale di ogni singolo cestaio, cestère. Soltanto la macchina riproduce i prodotti in serie perfettamente identici.




























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