LE REGOLE del dialetto serrano
Cruvèlle
dal n.8 anno VII de "La Portella "Giuseppe Gentile

Cruvèlle, n. m. – Crivello – Dal latino cribellum – Della stessa forma del cernitoio ma molto più piccolo, ha il fondo a mo’ di ragnatela, formato da fili di ferro distanziati, a cerchi concentrici sostenuti da raggi dello stesso materiale. Serviva per la vagliatura del grano, già pulito dalla pula, per liberarlo dalla veccia e da altre impurità “pigghje u cruvèlle pe gghjerè u grène” (prendi il crivello per vagliare il grano). Grèncrevèlle n. m. Grande crivello. Parte della trebbia che serviva per la vagliatura del grano durante la trebbiatura.
U setacce n. m. – Setaccio - invece, dal fondo formato da una rete a trama stretta, quando il grano veniva macinato al mulino, serviva per separare la farina dalla crusca chènigghje. Oggi il grano esce pulito dalla mietitrebbia e la massaia trova già confezionati nel negozio i vari tipi di farina. “Setacce mije setacce come me fè cuscì te facce” (setaccio, mio caro setaccio, ti tratterò come tu mi tratterai). A buon rendere; in genere il nostro comportamento nei confronti degli altri è rapportato al loro modo di fare con noi.




























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