LE REGOLE del dialetto serrano
Cervone
dal n.8 anno VII de "La Portella "Giuseppe Gentile

Cervone, n.m. – Cervone – Viene chiamato anche mpèsturèvacche perché si arrotola intorno alle zampe delle vacche. Rettile, innocuo per l’uomo, dal nome scientifico Elaphe quatuorlineata, appartiene alla famiglia dei Colubridi. Consideriamo il cervone del nostro territorio documentato dalle foto, la più grossa specie di serpente europeo che può superare i due metri di lunghezza. Ma da noi non va oltre i 150, 180 centimetri. In genere vive in luoghi soleggiati, umidi, ricchi di vegetazione. Si nasconde fra i ruderi e i muretti a secco. Lento nei movimenti è addomesticabile. Il disegno e la colorazione dell’adulto si sviluppa al terzo anno d’età. L’Elaphe quatuorlineata ha il ventre di colore giallastro; il dorso bruno-giallastro o grigio perla con quattro strisce scure longitudinali (due per lato); la testa lunga, poco appuntita con pupilla rotonda; due strisce scure post-oculari e due squame preoculari, che lo caratterizzano e lo distinguono da specie simili. Va a caccia a terra di giorno, nutrendosi di piccoli mammiferi, soffoca tra le spire le prede più grosse, si arrampica anche su arbusti e alberi. È ghiottissimo di uova che ingoia intere per poi romperle con i muscoli del collo. La femmina del cervone, in genere più lunga del maschio, depone fino a 18 uova all’inizio dell’estate. Dopo sessanta giorni nascono i piccoli di oltre 30 centimetri di lunghezza. Raggiunta la giovinezza i cervoni hanno la livrea dorsale grigia e i fianchi coperti da una serie di macchie scure, spesso con bordo nero. La testa è molto accentuata.
Specie simili a quella descritta che vivono nel nostro territorio sono: l’Elaphe longissima (Saettone) con una sola squame preoculare, più snella, sprovvista delle strisce dorsali e l’Elaphe situla (Colubro leopardino) dal disegno variabile che va dal bruno al rosso con bordature scure a strisce e punteggiature. Non supera i 100 centimetri di lunghezza. I giovani hanno la veste simile a quella degli adulti.
Oggi questi rettili, utili per l’ecosistema campestre, perché si nutrono di topi e ratti, sono diminuiti di numero a causa del disboscamento e dello squilibrio ecologico.

U cervone è dì code
Secondo una tradizione pugliese, particolarmente in uso a Sannicandro garganico, nel periodo di carnevale si preparavano due dolci da regalare alla coppia dei promessi sposi, uno a forma di bambola vestita da Pacchianella (maschera pugliese) e l’altro a forma di cervone con due code (portafortuna) e un grosso confetto nella bocca. L’impasto veniva preparato con farina, mosto cotto di fichi, mandorle tritate, cioccolato e spezie varie. Il fidanzato riceveva il cervone, chiaro simbolo fallico, propiziatorio di fertilità; mentre la ragazza la bambola, augurale frutto dell’amore. Nelle famiglie, che in media avevano dai 9 ai 20 figli, gli effetti dell’usanza erano macroscopici. Oggi evidentemente l’usanza… si è spenta.

U cervone mèrejole –

27-5-2003- Fortunato Orlando da una settimana ha notato nel suo pollaio (alla fine di via S.Agostino dove inizia l’aperta campagna), senza darci peso, la scomparsa di alcune uova deposte (fetète) dalle galline sempre nello stesso luogo. Abitudine acquisita grazie a un sasso simile ad un uovo, messo lì dal nostro contadino. Punto di riferimento utile per chi controllava la produzione e per le galline che ne jévene fetànn da una parte all’altra. Si è insospettito invece quando anche le uova che la chioccia stava covando e nessuno aveva interesse di prelevare erano svanite. Ha pensato subito al colpo di una serpe. L’ha appostata, à mpustète, con i nipoti, e la mattina del 27 maggio 2003 aprendo il pollaio ha trovato un cervone adulto lungo 150 centimetri, probabilmente femmina, arrotolato su stesso, tranquillo, intento a digerire le uova e il sasso che aveva ingoiato (se ne stè à jocche stè u cervone).
Nello stesso periodo, una storia simile è capitata a un altro contadino. Un cervone, assottigliandosi, è riuscito ad entrare in un pollaio da un buco della rete protettiva per nutrirsi di uova. Il proprietario, sospettando l’identità del “malfattore”, fra le uova fresche ne ha messo uno sodo. Il rettile dopo averle ingoiate tutte, sorpreso dal suo rivale, ha tentato di scappare, restando però incastrato nello stesso buco, provvidenziale per il pasto ma fatale per la sua sopravvivenza.

Il giovane cervone
-4-9-2002.
Un esemplare di giovane cervone di colore grigio-perla macchiettato di scuro la mattina de 4 settembre 2002 in via Piave, nei pressi del Vallone “don Ciccio”, disturbato forse dai lavori in corso di questo canalone coperto di vegetazione e arbusti, uscito sulla strada, si è infilato in un’abitazione dove è stato ammazzato dagli astanti impauriti. I primi di giugno 2003 nella stessa zona sono usciti allo scoperto altri due cervoni di circa un metro di lunghezza. Alla ricerca di familiari dispersi o a caccia di prede?

L’elaphe curioso
Estate 1998.
In aperta campagna nei pressi della contrada Tre Monti, un elaphe (colubro leopardino?) di colore giallo avorio con il dorso coperto da macchie bruno chiaro, i fianchi tratteggiati di nero e le due strisce post-oculari scure, si è arrampicato su un albero arrivando ai rami superiori che sfioravano una finestra aperta della casa. La perlustrazione del serpente, che incuriosito osservava l’interno dell’abitazione, è stata interrotta bruscamente dall’arrivo del proprietario che istintivamente nel chiudere la finestra ha contribuito a far cadere l’animale a terra.




























G.I.S.
Sistema
Informativo
Globale
del
Comune
di
Serracapriola

mappa del sito
ultima modifica di pagina:
10/12/2016 04:41:25