In un libro, alcune testimonianze dirette sull'opera che il Servo di Dio Padre Matteo da Agnone ancora svolge nella lotta contro il diavolo

«Quanti crederanno in me, nel mio nome scacceranno i demoni» (Mc 16,17); «Strada facendo predicate che il regno di Dio è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni» (Mt 10, 7). Sono due passi del Vangelo che fanno da sfondo all'ultimo lavoro di padre Cipriano de Meo sulla figura del Servo di Dio, Matteo da Agnone (1563-1616), di cui è in corso il processo di canonizzazione e beatificazione (Archivio Storico dei Frati Minori Cappuccini di Foggia, Il Servo di Dio P Matteo Da Agnone, Cappuccino e il suo carisma di esorcista, Foggia 2006 pp. 519).
Si tratta di una voluminosa pubblicazione in cui l'Autore, che esercita il ministero di esorcista ed è vicepostulatore della causa del padre Matteo, attraverso la sbobinatura e la trascrizione degli esorcismi più significativi amministrati dal 1986 al 2003, pone in risalto il carisma di esorcista vissuto dal santo Cappuccino. Questo carisma è documentato nella fonti e nel documenti sulla vita del Servo di Dio la cui umiltà e santità lo rendevano "terribile e formidabile ai demoni". Tre sono le testimonianze antiche su Padre Matteo esorcista contenute nel Notamenti della Provincia di Sant'Angelo de pp. Geronimo da Napoli e Gabrielle dalla Cerignola e riportate nel lavoro di Cipriano de Meo con foto del documento originale e relativa trascrizione.
Una donna di Castelbolognese posseduta per tredici lunghi anni e vanamente esorcizzata fu liberata dalla sola presenza del padre Matteo il cui intervento venne richiesto dagli stessi demoni: «fate pur quanto volete che noi non usciremo da qui, giammai, se non viene Frà Mattheo d'Agnone, l'humiltà del quale sopr'ogni altra cosa ci cruccia e ci flagella». La stessa fonte storica riporta un altro interessante documento da cui si evince la potenza del nostro Francescano contro satana: «Quindi è che il signor Marcello De Blasiis, barione terra del Roijo era solito dire che trovandosi egli presente allo scongiurarsi di un'altra donna spiritata, disse l'essorcista, forsi consapevole dei meriti di questo Servo di Dio, "ti scongiuro, per l'humiltà del Padre Mattheo d'Agnone, cappuccino... " E ciò sentendo lo spirito maligno, si conturbò grandemente et con urli e stridori disse.- "Taci... taci... non mi nominare... quell'huomo, che non lo posso più sentire"». Simili affermazioni ricorrono, a distanza di secoli, nelle sedute esorcistiche trascritte dal de Meo a prova dell'autenticità degli episodi e delle virtù dell'uomo di Dio e della sua costante presenza nella Chiesa e nel mondo come potente intercessore presso Dio e la Vergine Maria, assunta in Cielo.
Questo è un libro da leggere non con la curiosità, a tratti morbosa, tipica dell'uomo, ma con la semplicità ed il rispetto del credente, dell'uomo di fede. Dietro ogni storia vi è non solo la potenza di Dio che sconfigge sempre e comunque il demonio ma anche il peccato, l'orgoglio, le fragilità e le sofferenze dell'uomo. E' un libro da "leggere in ginocchio" perché le trascrizioni degli esorcismi ispirano preghiera, timore e tremore ma anche grande fiducia nell'amore e nell'onnipotenza divina. Commuove la certezza che l'Autore ha della presenza e protezione di padre Matteo, di padre Pio da Pietrelcina che lo incoraggiò a vivere questo ministero e la discreta presenza di mamma Michelina. Presenze accertate e testimoniate nei dialoghi tra esorcista e spiriti immondi come presenze che proteggono l'esorcista stesso e la persona posseduta per la quale si arriva, alcune volte faticando molto, alla liberazione.

Il libro ha una novità interessante perché oltre a descrivere la santità di padre Matteo è uno strumento di catechesi sulle verità fondamentali della fede cristiana e cattolica: Dio, l'Eucaristia, la parola di Dio, i cosiddetti "novissirni" (inferno, purgatorio, paradiso), l'intercessione dei santi, la necessità di una vita cristianamente vissuta con la partecipazione alla Messa, ai sacramenti, alla Confessione, alla preghiera. Chi è vicino a Gesù e alla Chiesa non ha nulla da temere, ripete sovente padre Cipriano.

Il taglio catechetico si sofferma anche sulla presenza ed il significato nella storia e nella vita quotidiana del male, del diavolo. Nel volume, a conclusione di capitolo, vi è una scheda con domande e risposte dell'Autore. Ne viene fuori una interessante sintesi teologica sulla esistenza del demonio, avversata non solo dall'uomo contemporaneo e tecnologico di oggi che banalizza queste realtà come medievali ed oscurantiste ma, sovente, anche da ministri della Chiesa e da credenti che bollano il demonio come entità filosofica. In questa superficialità e banalizzazione l'Autore vede uno degli strumenti più sottili utilizzati da Satana per diffondere il male.

L'esistenza di Lucifero, l'opera del male sono verità di fede oggetto di studio, ricerca e dibattito della teologia dogmatica, spirituale e morale e dello stesso magistero della Chiesa. Il Vangelo ne parla in numerosi testi sottolineandone non solo l'azione malefica ma anche la potenza liberatoria conferita agli Apostoli e, quindi, ai vescovi e ai sacerdoti; la dottrina e l'insegnamento della Chiesa è altrettanto chiaro ed esplicito (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica nn. 332,391,414,2851). E un monito ai sacerdoti viene dalla prudente introduzione del vescovo Michele Seccia: «Ancora oggi con la diffusione delle manifestazioni di superstizione, di magia e satanismo, i sacerdoti devono avvertire una speciale sollecitudine pastorale verso i fedeli perché non corrano dietro al sensazionale ed evitino atteggiamenti di superficialità davanti a letture, spettacoli e quant'altro possa far correre il rischio di restare succubi di forze occulte e negative».

Il ricorso alle scienze umane come la medicina, la psichiatria e la psicologia è doveroso e saggio per evitare di vedere il demonio laddove non c'è e dove l'uomo vuole che ci sia ad ogni costo. La banalizzazione, peggio la incredulità, oltre che essere irrispettosa delle verità di fede prestano il fianco all'astuta e subdola azione del demonio. A lettura ultimata, la documentazione sulle virtù e la santità di padre Matteo ne esce più irrobustita, il credente può cantare e professare la sua fede nel Cristo incarnato, morto e risorto e nella Chiesa chiamata a dispensare la salvezza, nella storia e nel tempo, con il Vangelo i sacramenti e la lotta alle forze del male. L'indifferente, il non-credente se ne uscirà con domande ed interrogativi legittimi.