Interazione tra ricerca tecnologica e attività imprenditoriale
Dott.Giuseppe Gargaro - Vice Presidente Assistal
(Roma, 21 febbraio 2007)

Gentili Signore, Egregi Signori,

Voglio innanzitutto porgere il mio ringraziamento agli organizzatori della manifestazione per l'invito rivolto ad Assistal, che ho il piacere di rappresentare qui oggi, e per aver individuato una tematica certamente non semplice, ma che sono convinto potrà essere di grande sostegno ed aiuto a tutti gli operatori del mercato in un'ottica di sempre più stretta collaborazione tra mondo economico e mondo accademico.

Vorrei incominciare questo mio breve intervento proprio da qui...dall'importanza e dal valore che hanno oggi per il sistema produttivo nazionale fattori chiave come la ricerca e lo sviluppo. Viviamo nell'era digitale e i ritmi con i quali vengono trovate nuove soluzioni ad antichi problemi è in continuo aumento ed evoluzione.

Anche per questo motivo oggi più che mai dobbiamo riconoscere come fondamentale l'interazione tra ricerca tecnologica e attività imprenditoriale.

L'imprenditore, per definizione, è colui che investe, rischia, scopre e tende alla ricerca di soluzioni sempre più efficienti ed efficaci per l'intero mercato. La ricerca di un piccolo progresso, lo sappiamo bene, può costare anni di impegno, investimenti e fatiche che però, quando portano i frutti voluti, vengono presto ripagati dalla soddisfazione per essere stati in grado di progredire e soprattutto di far progredire l'intero sistema produttivo di riferimento.

In quest'opera evolutiva un ruolo basilare è oggi giocato dalle istituzioni preposte alla formazione ed in particolar modo dall'Università. Il mondo accademico, infatti, sembra oggi poter confermare il proprio ruolo baricentrico rispetto a due grandi tematiche relative allo sviluppo.

La prima di queste è quella che individua proprio nell'Università il luogo privilegiato deputato alla ricerca di alta qualità e di livello. E' fondamentale che nei laboratori dei nostri politecnici e delle nostre facoltà si continui a sperimentare e ricercare con obiettivi sempre più ambiziosi. Molte delle nuove tecnologie che oggi fanno parte della nostra quotidianità professionale sono proprio il frutto di anni di lavoro in ambito accademico.

Un lavoro ancor più prezioso anche grazie alla sua duplice valenza che, se da un lato ricerca continuamente nuove soluzioni, dall'altro permette di “formare le menti di domani”. Le risorse umane, nonostante previsioni fantascientifiche fortunatamente smentite dai fatti, sono oggi più che mai uno dei fattori critici di successo con i quali ogni azienda si deve confrontare, a prescindere dalle proprie dimensioni e dal proprio mercato di riferimento.

Anche nel comparto dell'impiantistica e dell'installazione questo elemento critico è avvertito quotidianamente in tutta la sua importanza e rilevanza.
Solo attraverso personale qualificato e professionisti in grado di padroneggiare i processi cui sono demandati, infatti, le nostre aziende possono creare valore aggiunto ogni giorno in un'ottica di crescita di mercato, ma anche del sistema economico nella sua interezza e complessità.

E' fondamentale, quindi, che impresa ed Università si parlino sempre più e sempre meglio collaborando su ogni fronte e cercando di sviluppare sinergicamente delle politiche di crescita su vasta scala che da un lato aiutino le aziende a meglio comunicare alle istituzioni formative quelle che sono le proprie esigenze professionali e qualitative e, dall'altro, che permetta agli ambiti accademici di investire nella propria struttura di ricerca in modo continuativo ed adeguato.

Per fare questo però è necessario sciogliere uno dei nodi critici del discorso ovvero gli stanziamenti in favore della ricerca. Troppo spesso, infatti, assistiamo impotenti a lodevoli iniziative di ricerca che stentano a svilupparsi solo a causa della mancanza o della ristrettezza di risorse economiche a loro sostegno. Un Paese moderno che deve guardare soprattutto al futuro, non può permettersi di perdere il treno della ricerca e dello sviluppo. Purtroppo l'Italia è uno dei fanalini di coda dell'Europa e molto poco viene fatto dall'esecutivo per invogliare e sostenere gli ottimi ricercatori che operano quotidianamente, nonostante le difficoltà, nel nostro sistema Universitario.

Una delle conseguenze di questa miopia cronica del nostro Paese è certamente la cosiddetta “fuga di cervelli all'Estero”. Scienziati di fama, ma anche giovani promettenti, sono costretti a lasciare a malincuore l'Italia per sviluppare le proprie attività in un Paese straniero.

Assistal, che rappresenta le imprese impiantistiche italiane, si è da tempo data tra gli obiettivi, anche quello di costruire una rete di relazioni e rapporti utili alla divulgazione della cultura d'impresa e di settore non solo tra gli interlocutori del mercato, ma più in generale nella società e nel mondo accademico con il quale i rapporti sono molti, frequenti ed estremamente positivi sia nei processi che nei risultati offerti.

In tal senso mi è sufficiente ricordare la stretta partnership che ci vede impegnati con Aicarr, l'associazione culturale legata al settore idro-termosanitario con la quale da anni collaboriamo per la realizzazione di convegni e seminari informativi per aziende e operatori di settore e con il Politecnico di Milano con il quale molto è stato fatto negli ultimi anni in termini di diffusione della cultura impiantistica attraverso momenti formativi e di aggiornamento sui principali temi di interesse della categoria. Confrontarsi, oltre che parlarsi, è infatti un'esigenza palpabile avvertita in modo trasversale rispetto a tutto il nostro settore. Su questa strada abbiamo fatto passi da gigante e sono certo che continueremo a farne.

E sono proprio questi progressi concreti, tangibili e sotto gli occhi di tutti che confermano come la strada più corretta su cui procedere sia quella delle sinergie operative. E' importante che tutti gli attori coinvolti nei processi di sviluppo delle nuove tecnologie e della loro immissione sul mercato facciano sistema...una formula, questa, che potrebbe sembrare retorica, ma che se applicata operativamente alla vita professionale di ognuno di noi, ogni giorno, può significare davvero quel salto di qualità che auspichiamo da tempo nella relazione tra mondo accademico e ambito produttivo.

Questa “concertazione” di intenti e questa condivisione di obiettivi di lungo periodo dovranno essere sviluppate sicuramente da Università e Impresa, ma anche e soprattutto dagli attori Istituzionali e dalle Associazioni di categoria che, per la loro stessa natura, sono certamente gli organismi più adatti a sintetizzare le esigenze di mercato.

Una sintesi da trasmettere poi, attraverso i giusti input, non solo a tutti gli attori coinvolti nel processo di formazione delle risorse umane e delle nuove tecnologie, ma anche a quegli interlocutori istituzionali che sono e saranno chiamati a legiferare su questo ed altri settori che, per complessità e strutturazione, richiedono necessariamente una profonda cognizione di causa e un tavolo di confronto continuo e serio con tutte le realtà coinvolte.

La comunicazione tra Università ed impresa, torno a ripetere, deve essere sviluppata, facilitata e resa più fluida in tutte le fasi di cui si compone e in entrambi i sensi nei quali attualmente viaggia.

Un altro risultato certamente positivo sarà un orientamento della ricerca verso soluzioni immediatamente utilizzabili nei processi produttivi e nelle diversificazioni aziendali di chi opera concretamente sul mercato. In questo senso sarà l'intero sistema a guadagnarne in competitività e in qualità dei servizi offerti, due fattori critici in grado di determinare il successo o il fallimento del tessuto economico e imprenditoriale del nostro Paese, ancor più nel mercato globalizzato moderno.

Concludo sottolineando ancora una volta la piena disponibilità di Assistal ad assolvere il difficile compito di sintesi del mercato nei confronti del mondo accademico ed Universitario. La nostra Associazione si fa e si farà sempre carico di far conoscere ancor di più e meglio le esigenze concrete delle nostre imprese impiantistiche per aiutare e sostenere attivamente la ricerca di nuove soluzioni e la formazione di figure professionali adatte al mercato e alle continue sfide globali che sono oramai all'ordine del giorno per tutti noi.

Non è più possibile rimandare queste tematiche e sono certo che anche la proficua discussione che è emersa dall'incontro odierno contribuirà da un lato a rendere sempre più positiva e concreta la collaborazione tra i nostri rispettivi ambiti professionali e dall'altro a ridare al Paese quello slancio propositivo ed innovativo del quale si avverte sempre più chiaramente l'esigenza.