Recentemente il mare Adriatico ha inghiottito decine di metri di arenile ed ha danneggiato alcune strutture balneari di Marina di Chieuti: il "Lido delle sirene" , il "Lido dopolavoro ferroviario" e il "Lido Barone".
 Gli imprenditori turistici che operano nel settore della balneazione, La Torre, Martinelli, Zingaro e Ciarallo, sono in forte apprensione e temono che le avversità invernali possano materializzare danni maggiori agli impianti, pregiudicando irreversibilmente l'economia della zona.
 Il problema, che oggi si delinea in tutta la sua gravità, ha radici lontane. L'erosione marina, si dice a più voci, iniziò a mordere la costa chieutina circa dodici anni or sono allorquando, per la sistemazione idraulica della foce del vicino Saccione, vennero costruite "a scogliera", due bracci di penetrazione in Adriatico. La struttura, ad asse rettilineo, avrebbe alterato e potenziato le correnti adriatiche, sia in superficie sia in profondità. Al problema, ormai incancrenito, gli organismi tecnici e amministrativi dello Stato italiano devono dare, con rapidità, la soluzione tecnica più idonea evitando di "cacciare" le farfalle sotto l'arco di Tito".