A Piana Romana, sotto il famoso olmo nell'autunno 1910, s'impressero,
temporaneamente, nel suo fragile corpo, le piaghe di nostro Signore, le
quali ricevettero il loro sigillo definitivo, per ben 50 anni, a S. Giovanni
Rotondo, il 20 Settembre 1918 mentre in coro dopo la celebrazione del divin
Sacrificio, si scioglieva in lacrime come il suo Serafico Padre S. Francesco
dinanzi al Crocifisso.
Obbligato per santa Obbedienza, il P. Pio così narra al suo Direttore
P. Benedetto Nardella come avvenne la sua Stigmatizzazione.
Mio carissimo padre,
(...) Cosa dirvi a riguardo di ciò che
mi domandate del come sia avvenuta la mia crocifissione?
Mio Dio, che confusione e che umiliazione io provo
nel dover manifestare ciò che tu hai operato in questa meschina
creatura!
Era la mattina del 20 dello scorso mese in coro,
dopo la celebrazione della santa messa, allorché venni sorpreso
dal riposo, simile ad un dolce sonno. Tutti i sensi interni ed esterni,
nonché le stesse facoltà dell'anima si trovarono in una
quiete indescrivibile. In tutto questo vi fu totale silenzio intorno a me
e dentro di me, vi subentrò subito una gran pace ed abbandono alla
completa privazione del tutto e una posa nella stessa rovina.
Tutto questo avvenne in un baleno.
E mentre tutto questo si andava operando, mi vidi
dinanzi un misterioso personaggio simile a quello visto la sera del 5 agosto,
che differenziava in questo solamente che aveva le mani ed i piedi ed il
costato grondava sangue.
La sua vista mi atterrisce: ciò che sentivo
in quell'istante in me non saprei dirvelo. Mi sentivo morire e sarei morto
se il Signore non fosse intervenuto a sostenere il cuore, il quale me lo
sentivo sbalzare nel petto. La vista del personaggio si ritira ed io mi
avvidi che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue. Immaginate
lo strazio che esperimentai allora e che vado esperimentando continuamente
quasi tutti i giorni. La ferita del cuore gitta assiduamente del sangue,
specie dal giovedì a sera sino al sabato. Padre mio, io muoio di
dolore dell'intimo dell'anima. Temo di morire dissanguato, se il Signore
non ascolta i gemiti del mio povero cuore e col ritirare da me questa operazione.
Mi farà questa grazia Gesù che è tanto buono?
Toglierà almeno da me questa confusione
che io esperimento per questi segni esterni? Innalzerò forte
la mia voce a lui e non desisterò dal scongiurarlo, affinché
per sua misericordia ritiri da me non lo strazio, non il dolore perché
lo veggo impossibile ed io sento di volerrni inebriare di dolore, ma questi
segni esterni che mi sono di una confusione e di una umiliazione indescrivibile
ed insostenibile.
(....) Padre mio, ora che tutto il mio interno
vi è noto, non isdegnate di fare giungere sino a me la parola del
conforto, in mezzo a si fiera e dura marezza.
Io prego sempre per voi, per il povero padre Agostino,
per tutti.
Beneditemi sempre.
Vostro affezionatissimo figlio
fraPio
Con le Piaghe di Cristo impresse nel suo corpo, P. Pio divenne "un
Cireneo per tutti". In breve tempo buoni e cattivi, credenti
e miscredenti, sani e malati, ricchi e poveri, dotti e semplici del popolo,
si sentirono attratti dal frate stigmatizzato. E la stampa e la propaganda
ne approfittarono divulgando notizie vere, false, non precise... Intorno
a P. Pio sorse uno stuolo di anime devote, fanatiche, scettiche...
La Chiesa, sempre Madre pietosa e prudente, prese i necessari provvedimenti,
perché, l'Eletto del Signore fosse protetto, e non venisse travolto
dalla propaganda e dal fanatismo,..
I Superiori, della Provincia e dell'Ordine, si precipitano a S. Giovanni
Rotondo per rendersi conto di persona di quanto il buon Dio aveva operato
nell'umile figlio di S. Francesco.
E sulle spalle di P. Pio la croce diventava sempre più pesante!
La scienza, per opera di illustri medici, esaminò più volte
le strane ferite, le Stimmate di P. Pio, che però "non
sono affatto classificabili per i loro caratteri e per il decorso clinico
tra le comuni lesioni chirurgiche, ben altra ragione esse hanno che io non
conosco" (Prof.Romanelli)
Il Santo Padre Benedetto XV° trasse la prima autorevole conclusione:
"Veramente P. Pio è uno di quegli uomini straordinari
che Dio manda di quando in quando sulla terra per convertire gli uomini".
Mons. Alberto Costa, recatosi a S. Giovanni Rotondo in visita a P. Pio,
scrisse: "Le stimmate che dopo gli esami di persone competenti
non si possono ragionevolmente mettere in dubbio, sono bocche troppo eloquenti
che rappresentano il suggello dell'amore che Dio stampa su coloro che a
Lui sono più cari e più intimamente uniti per la fede viva
e per la carità ardente".
"Anime innumerevoli tornano a Dio: è un risvegliodi
fede, riforma di costumi, frequenza ai sacramenti, specialmente da parte
di uomini che da anni ed anni erano lontani, persone che a centinaia, ogni
giomo, da ogni provincia d'Italia, non solo, ma anche dall'estero scrivono
ringraziando P. Pio dei favori ottenuti e raccomandandosi alla sua intercessione
per nuove grazie, per nuovi favori".
A frenare l'entusiasmo popolare e impedire il fanatismo intorno a P.
Pio alcuni interventi drastici e dolorosi del S. Ufficio (1922-1931) limitarono
la sua attività pastorale. Ma da quando nel 1934 il S. Padre Pio
XI° gli permise di tornare a celebrare in chiesa e a confessare una
fiumana di anime sempre crescente si riversò a S. Giovanni Rotondo.
continua
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