Da un distico leonino possiamo essere certi che Serracapriola sorse nel 1O19. Il distico dice:
"Mille anni Domini, ter tres, bis quinque fuerunt, Cum patres nostri hoc Oppidum condiderunt".

    Cioè
  • Mille anni Domini: sono 1000 anni;
  • Ter tres: tre volte tre, sono 9;
  • Bis quinque: due volte cinque, sono 10;
  • Quindi 1000+9+10 = 1019.

Il Fraccacreta, che ebbe la premura di rendere noto questo distico per le stampe, ci fa sapere che, esso, leggevasi in una lapide che ornava un muro della torre ottagonale del castello. Spezzata dal terribile terremoto deI 1627, che fece di Serracapriola un mucchio di rovine, l'Arciprete della chiesa collegiale S.Maria in Silvis, D.Agostino Ottaviano Gabriellis, oriundo francese, nativo Rodiano ed a Serra Arciprete e Protonotario Apostolico, oculatamente registrò questi due versi in un vecchio libro di capitolazioni che tuttora esiste nell'archivio di detta chiesa con la data del 1620".(p. 111).

UNA PAGINA DI STORIA
  Nella rilettura di un'altra antica pubblicazione della"Capitanata" che ci riporta ai tempi in cui Serracapriola era un comune di 3^ classe, del Distretto di San Severo, Serracapriola è il primo paese che s'incontra in Capitanata entrando dal Contado o Provincia del Molise, venendo da Larino.
 Distante dalla metropoli del Regno miglia 105; dal Capoluogo della Provincia miglia 27; da quello del Distretto miglia12; dalla Sede de' Tribunali miglia 2l; dalla Curia Vescovile miglia15; e dall'Adriatico 8 o 9 miglia.
 Aspetto del paese. Posto su di un altopiano pressappoco di forma quadrilatera che si sviluppa da Sud a Nord, scende insensibilmente fino al mare. Il suo orizzonte presenta dai quattro punti cardinali, quattro svariati prospetti di pittoresco effetto. A chi da San Severo, da Larino, da Termoli, o da Chieuti vi si reca, offresi da lontano l'intero paese, il quale appare come situato sulla cima d'un monte ombreggiato da un bosco di olivi. Con le sue cupole maestose, con i superbi campanili, con le torri del Castello, i monasteri, e tutto il fabbricato, fa di sé concepire l'idea d'una vera città. Entrandovi dalla così detta Pietra,vi s'incontrano tre palagi, uno di fronte ed altri due laterali che formano a Sud un bello ingresso e a Nord il Borgo, col suo magnifico stradone largo circa 300 palmi e 1390 lungo. Sullo sfondo il gruppo scenico della Portella su cui alto si estolle l'Orologio spinto in aria con molta sveltezza e leggiadria; con l'antico Castello Feudale, su cui torreggia inalberato il telegrafo e la Collegiale Chiesa di S. Maria in Sylvis col Segno della umana redenzione, rilucente sulla cupola di mattoni inverniciati a vari colori, ridesta ai reduci da Napoli la bella idea di Forìa.
  Serracapriola, che (per dirla col Tasso) è quasi centro al giro, presenta ridentissimo panorama ed orizzonte vasto e delizioso.