Il 6 Gennaio 1903 Francesco lasciava la mamma in lacrime, la sua diletta
Pietrelcina e si recava a Morcone, accompagnato dalle parole della mamma:
"Francesco, non pensare al mio dolore, S. Francesco ti chiama
e tu devi andare".
Era Provinciale il P. Pio da Benevento che per 12 anni fu maestro dei
novizi in Inghilterra, Missionario nelle Indie Orientali dove fondò
chiese ed ospedali. Penso che il Signore abbia voluto premiare questo
glorioso figlio della nostra Provincia religiosa cappuccina di Foggia,
mandando il giovane Francesco a bussare alla porta del noviziato di Morcone.
II Maestro P. Tommaso da Monte Sant'Angelo accolse affabilmente il postulante
e dopo gli esercizi spirituali lo vestì con le serafiche lane imponendogli
il nome di Fra Pio. Era il 22 Gennaio 1903 e da quel giorno sarà
sempre e solo Fra Pio da Pietrelcina.
Il 22 Gennaio 1904 emise la sua Professione semplice nelle mani del Provinciale
P. Pio da Benevento, il quale, all'indomani accompagnò Fra Pio da
Pietrelcina e il condiscepolo Fra Anastasio da Roio a S. Elia a Pianisi
per completare gli studi ginnasiali e liceali.
Il 27 Gennaio 1907 emette la sua Professione solenne che lo lega
in perpetuo a Dio e all'ordine Cappuccino.
Durante la sua permanenza a S. Elia a Pianisi Fra Pio con altri confratelli
raggiunse per quattro o cinque giorni Serracapriola per una gita scolastica
e per aiutare i confratelli di Serracapriola a vendemmiare.
Nello stesso anno 1907 Fra Pio con altri confratelli è trasferito
a Serracapriola per iniziare lo studio della Sacra Teologia sotto la guida
luminosa del P. Agostino Daniele da S.Marco in Lamis.
Un giorno mentre tramutava il vino in cantina, non conoscendo i fumi
del mosto, si ubriacò senza gustare neppure una goccia del...dolce
liquore!
Questo lo raccontava il P. Pio stesso e concludeva dicendo: "Fu
l'unica volta in vita mia che il vino mi fece perdere la testa".
(P. Alessandro da Ripabottoni "Dietro le sue orme" pag.103)
I condiscepoli di P. Pio, P. Clemente Centra, P. Placido Bux,
P. Anastasio da Roio asseriscono concordemente che durate la meditazione
il posto occupato da P. Pio in coro era sempre bagnato di lacrime. Per questo
lo chiamavano scherzosamente: "u chiagnus".
P. Leone Patrizio che, fra il 1903 e il 1908, era condiscepolo di
P.Pio, scrive: "Pregando, P. Pio piangeva sempre e così
abbondantemente che le sue lacrime lasciavano le tracce sulle panche del
coro. Noialtri giovani ci burlavamo di lui. Allora egli prese l'abitudine
di stendere per terra, davanti a se, il suo grande fazzoletto quando s'inginocchiava
a pregare. Dopo la preghiera, egli riprendeva il fazzoletto che era tutto
bagnato. Si sarebbe potuto strizzarlo!"
Alla fine del 1908 lo studentato di Serracapriola e quello di Vico del
Gargano furono entrambi riuniti a Montefusco. Così Fra Pio lasciò
Serracapriola e raggiunse il nuovo convento studentato in Irpinia.
continua
|