La badia di Santa Maria in Melanico, detta di Sant'Eusebio, è situata a 16 Km ad oriente dell'abitato di Santa Croce di Magliano, a poca distanza dal fiume Fortore.

Il luogo appare già abitato in epoca romana, come dimostrano due siti, che si trovano a circa quattrocento metri dall'abbazia e si pensa che la stessa masseria sorga sulla base di edifici romani; inoltre, si nota, su un muro della stessa, una lapide tardo repubblicana o del primo periodo imperiale in cui sono citati i Tillii, componenti di una famiglia di Larino, che tra il I secolo a.c. ed il I secolo d.c. riuscì ad entrare nel Senato Romano.

Nel '976 la Badia fu edificata, o meglio riedificata, su preesistenti strutture dai Principi Landolfo e Pandolfo, duchi di Benevento che nello stesso periodo edificarono un'altra badia benedettina, Sant' Elena in Pantasia, nel territorio di San Giuliano di Puglia. Questo luogo fu poi abbandonato dai monaci unitamente al monastero per i disastrosi terremoti, che sconvolsero la zona.

Oggi il vecchio edificio è proprietà privata e adibito a fattoria rurale. Della vecchia chiesa restano solamente pochi resti della massiccia struttura muraria, anch'essi abbandonati alla natura.

L'edificio è inglobato nelle strutture di una fattoria ma conserva ancora le caratteristiche romaniche;
Il campanile mostra archetti pensili a delimitare i piani di altezza. La chiesa mantiene parte della facciata originale che presenta nel sottotetto due cornici lungo le quali sono poste mensoline con figure umane. Alla sinistra si riconoscono un re con barba, una testa di animale, due coppie di fiori ed una testa di bue; a destra una testa di capra ed una figurina di donna. In fondo un mascherone, probabilmente un satiro.