Quest’anno la festa del patrono di Serracapriola del 4, 5 e 6 settembre è stata compromessa dal maltempo, con improvvisi temporali. Ma si è riusciti lo stesso con lo spostamento di alcune manifestazioni, sempre nell’ambito dei tre giorni, a realizzarla in pieno secondo il programma prestabilito.
Nella fiera di Santa Rosalia, iniziata il 4 settembre, non si sono viste le esposizioni delle macchine agricole delle tre ditte di Serracapriola, né i prodotti tipici locali come l’olio d’oliva o altro (sempre assenti anche nel passato) che dovrebbero essere i fiori all’occhiello da propagandare soprattutto nel proprio paese.
In mattinata, come ogni anno, sono venuti i tre allevatori di maiali in via dei Pozzi Avellana, dal Molise, residuo dell’antica e ricca fiera del bestiame, per vendere il loro prodotto ai nostri agricoltori, pochi rispetto al passato, che ancora oggi ingrassano i suini per farne i salami in pieno inverno. Lungo il Corso Garibaldi orientale il mercato, simile a quello settimanale del sabato, con gl’immancabili extracomunitari, è stato arricchito dagli ambulanti dei paesi vicini con i loro prodotti artigianali: oggetti torniti in legno, setacci, chitarre per i maccheroni, scale di castagno per la raccolta delle olive; cesti e fiscelle di vimini; vasi di terracotta dell’unico vasaio di Torremaggiore; falci, zappe, vanghe; la scapece di Vasto, la pampanella di San Martino in Pensilis, la frutta secca e il torrone di S.Paolo di Civitate.
In serata, per ricordare l’antica fiera del bestiame e dell’artigianato di Santa Rosalia, la più grande e importante del circondario, i tanto attesi giochi di una volta, organizzati da Adelio di Cesare con i collaboratori Fabrizio Trivelli e Matteo Ferrero del Comitato feste 2012, sono stati messi in forse da un acquazzone, per cui è stata realizzata soltanto la corsa degli asini,da mentre gli altri giochi sono stati rinviati.
Scomparsi dalla scena campestre locale come mezzi di lavoro e di trasporto questi equini intelligenti, pazienti e laboriosi sono stati messi a disposizione per questa manifestazione dall’allevatore Vincenzo Cosco, molisano della contrada Melanico, e dai pastori serrani Antonio De Sanctis e i figli Italo e Michele. Dopo la sfilata lungo il corso Garibaldi e una sosta in piazza V. Emanuele III di 8 asini di razze diverse: tre asini di Martina Franca, un sardo, un garganico, un aretino e due ragusani, si è svolta la corsa degli esemplari scelti per la gara, cavalcati dai fratelli Italo e Michele De Sanctis, Gabriele di Cesare, Michele Gentile, Giuseppe Loffredo, Gianni Pescatore e vinta da Italo De Sanctis.
Gli spettatori, dopo il palio degli asini, apprezzato per la novità e per l’attinenza alla tradizione nella sua semplicità e freschezza, sono tornati allo shopping fieristico, durato per tutta la festa, lungo il Corso Garibaldi occidentale, illuminato a giorno e gremito di stands di commercianti forestieri e di tante bancaralle di extracomunitari, circa 50, che hanno avuto finalmente il servizio dei bagni pubblici, ristrutturati dopo anni di abbandono.
Nella mattinata del 5 settembre la banda musicale di San Severo “M°Franconi”, diretta dal maestro Antonello Ciccone, nipote dell’ottantotenne fondatore del complesso musicale, dopo il tradizionale giro per le strade del paese e il saluto musicale al simulacro di San Mercurio nella chiesa di S.Maria, si è esibita in piazza V.Emanuele III. La Santa Messa delle ore 11, presieduta dal nostro vescovo mons. Lucio Renna e concelebrata dal parroco don Renato Orlando, da don Luciano Pescatore e don Marco Locati, con il servizio liturgico del seminarista Stefano Tronco e il coro diretto da Fortunato Tronco, ha coronato la mattinata festiva.
Nel pomeriggio il cattivo tempo ha ritardato l’uscita della processione che si è svolta però regolarmente, accompagnata dalla banda, dopo l’accoglienza da parte del sindaco Marco Camporeale, dell’Amministrazione comunale e del parroco don Renato Orlando alla comunità di Toro, comune gemellato a Serracapriola. Gli ospiti assieme alle autorità del posto hanno partecipato con il proprio sindaco arch. Angelo Simonelli, il parroco fra Cesare Neri e fra Giacinto de Sanctis.
La processione ha percorso alcune strade del borgo antico, con le varie soste per lo spettacolo dei fuochi d’artificio voluti dagli abitanti dei rioni. Davanti a Palazzo Arranga un’altra sosta per la toccante cerimonia della reposizione delle corone di alloro davanti alle lapidi dei caduti di tutte le guerre. Si è proseguito per via Giannone e le altre strade della zona nuova del paese per tornare lungo corso Garibaldi vestito a festa con le luminarie Carlone e rientrare nella chiesa di S. Maria dove è stata concelebrata la Santa Messa, presieduta da don Marco Locati della diocesi di Prato, con le due comunità gemellate di Toro e Serracapriola. Nella stessa chiesa il concerto della banda “M°Franconi” ha concluso la serata.
Nel pomeriggio del 6 settembre si sono svolti altri tre giochi popolari: la corsa nei sacchi, a cui hanno partecipato sei concorrenti, vinta da Giuseppe Vaccarelli; al tiro alla fune, delle cinque squadre concorrenti, ha vinto la squadra “L’isola che non c’è”, composta da Alessio Gentile, Ettore Giannubilo, Giuseppe Morricone, Achille Pallamolla, Giovanni Trombetta, Costanzo Vaccaro; al palo della Cuccagna, cosparso di grasso per rendere la gara difficile e avvincente, hanno partecipato tre squadre ed è stata vinta dalla squadra “Osso” composta da Ernesto Pio Caccavone, Pasquale Ferrero, Antonio Francioso, Fabio Siricola, Michele Villamagna. Come si era visto già dai primi tentativi, Fabio Siricola, agile come uno scoiattolo e scattante nell’arrampicata, con l’aiuto dei compagni di squadra, è riuscito ad arrivare in cima al palo e conquistare l’ambito premio.
Alla Concelebrazione Eucaristica delle ore 19 dedicata a tutti gli emigrati hanno partecipato i nostri oriundi serrani, quelli che puntualmente ogni anno vengono a trascorrere le ferie nel loro paese d’origine, e gli altri che vengono espressamente per la festa, per salutare San Mercurio Martire prima del rientro nelle loro residenze.
Alle ore 21 in piazza V.Emanuele III lo spettacolo Mudù di Uccio de Santis, comico cabarettista di Bitetto (BA), ha divertito i tantissimi spettatori venuti anche dai paesi vicini, sebbene interrotto da un improvviso quanto breve acquazzone, non previsto dal copione. E… spettacolo nello spettacolo, anche la natura si è divertita a far correre da una parte e dall’altra sia gli spettatori che gli attori. Nella ripresa Uccio ha coinvolto nel suo show tre spettatori serrani: Mario Gentile, Ernesto Giannini ed Ennio Giannubilo per conoscere meglio la nostra Serracapriola, che lo richiamerà senz’altro nel futuro, anche perché il compenso richiesto dal comico, per circa quattro ore di spettacolo, è stato modico.
I fuochi pirotecnici hanno concluso la festa del 2012 del nostro Patrono San Mercurio Martire.