“…Quando l’autorità infallibile della Chiesa proclama un santo quale Patrono di una comunità, allora la fiducia della chiesa diviene quasi obbligatoria e la protezione del Santo è garantita dal Sacro Magistero…”
Anticamente S.Berardino era il protettore principale di Serracapriola
(A. de Luca), da cui nel 1739 la fiera, istituita nel 1600, prese il suo nome. Caduto in disuso, venne proclamato patrono del paese S.Mercurio Martire. Di questo santo si aveva una statua in argento fatta nel 1762 dal Canonico Samuele ma essa fu rubata nel 23 Nov. 1873 e d’allora venne sostituita con altra di legno dorata (A. de Luca pag.37).
I serrani però restarono devotissimi al compatrono S.Fortunato Martire di cui il culto e la festa (così come riportato dallo storico Stanislao Ricci) furono imposti dai feudatari D’Avalos.
Negli anni ’40 la festa del Patrono S. Mercurio, a cui si abbinava la fiera di S. Rosalia del 4 settembre, fu ripristinata alla grande dall’arciprete, nominato nel 1912, della chiesa omonima don Luigi Centuori. Il mezzo busto di legno dorato del patrono veniva portato in processione il 5 settembre di ogni anno e accompagnato dalle statue di altri santi e dall’urna di S.Fortunato M.
La foto di Ottavio Giacci documenta la partecipazione dei devoti e dei sacerdoti alla processione del patrono, appena uscita dalla chiesa di S.Mercurio: la banda musicale di Serracapriola, il giovane don Adamo D’Adamo con il braccio reliquiario d’argento di S.Mercurio, i frati del convento dei cappuccini, l’arciprete don Luigi Centuori, don Pasquale Iammarino (nominato arciprete della chiesa di S.Maria nel 1908), e il canonico don Giuseppe Presutto. Quest’ultimo, chiamato benevolmente don Pèppe, viene ricordato per la sua umiltà, generosità, cultura. Devolveva i suoi risparmi in beneficenza. Fu l’educatore di tanti giovani di Azione Cattolica, ai quali ricordava sempre l‘adorazione a Dio e la venerazione ai santi. Combatteva il fanatismo e la tifoseria degli adoratori di statue con un cristianesimo vissuto nella quotidianità, fra la gente, con cui gioiva il giorno della FESTA. Morì povero, a 77 anni, il primo ottobre del 1954.