Giovanni Maresca Donnoroso Correale Revertera, figlio di Nicola Maria ed Anna Revertera, Duchesa della Salandra, dall'anno 1948, 5° Duca di Serracapriola (con il predicato di Chieuti).
Ufficiale dei Bersaglieri (Reggimenti: 1° - 2°- 11° ... ), pluridecorato al valore per azioni belliche che lo videro coraggioso soldato, prese parte alle guerre italo-turca, italo-austriaca, di Etiopia, di Spagna, ed alla seconda guerra mondiale, nel corso della quale cadde prigioniero. Lo presero gli Inglesi e fu deportato in India.
A Cason Brusà, sul Monte Cimone, restò ferito da una bomba austriaca nel Giugno 1918; fu ferito anche durante la seconda guerra mondiale, mentre combatteva in Africa (1941).
Come uomo politico Maresca fu vicepresidente della consulta dei Senatori del Regno d'Italia, Deputato al Parlamento, dal 20 Aprile 1929 al 19 Gennaio 1934 (XXVIII legislatura), dal 28 Aprile 1934 al 2 Marzo 1939 (XXIX legislatura) e consigliere nazionale della XXX legislatura (1939 - 1943). Ricoprì, inoltre, gli incarichi di Commissario Prefettizio (Ottobre 1926) e Podestà di Sorrento (1926-1929), vice-Podestà di Napoli (1929-1932) e, nella stessa città partenopea, fu consigliere comunale dal 1952 al 1956.
La vita di Maresca fu anche vita sportiva ed agonistica.
Abile nuotatore, esperto canottiere, in squadra con Italo Brenna, Luigi Cozzolino, Bernardo Hoeter (Michele Conforti - timoniere), il Duca di Serracapriola partecipò e vinse il Campionato d'Italia 4 yole junior, disputatosi sul lago di Como nell'anno 1911. Organizzò, diresse e partecipò (3-7 Settembre 1920) al Raid Napoli-Roma in yole a quattro in novantasei ore: un'impresa con difficili momenti di mare, coronata da successo finale, ancora oggi «valida e imbattuta».
Fu presidente della «Società Sportiva Calcio Napoli» negli anni 1928-1929 (successe ad Emilio Reale), 1929-1930 (rimpiazzò Giorgio Ascarelli, Presidente in carica morto improvvisamente) e nel 1930-1931. Il campionato 1930-1931, viene considerato tra i migliori tra quelli disputati dal Napoli in serie A. Anche e soprattutto per merito del calciatore Emilio Colombari, mediano ex Torino, autentico asso del tempo che i tifosi napoletani soprannominarono "quarto di milione" e "O' Banco e Napule" per l'alta cifra sborsata per il suo ingaggio dall'Onorevole Maresca appena nominato Presidente. Per una vaga idea della cifra pagata per Colombari (lire 250.000) basti pensare che anni dopo, nel 1939, "mille lire al mese" erano lo stipendio vagheggiato, ma proibito, da ogni travet di quell'epoca. Alla fine del girone di andata il Napoli a guida Maresca, allenato dall'inglese Thomas Garbutt, era al 2° posto in classifica: in trasferta vinse contro la Juventus (1-2) ed il Milan (2-3). Nella classifica di fine campionato il Napoli scivolò al 6° posto con 37 punti. |