Il Marchese di Serracapriola, Carlo Maresca, nuovo ed unico proprietario dell'intero "nostro" castello, organizza un incontro pubblico per parlare della memoria storica del castello e studiare, con esperti e cattedratici, eventuali prospettive future che l'antico maniero di Serracapriola potrebbe avere per l'economia locale del nostro piccolo paese.
E' un po' il sogno di tutti coloro che amano Serracapriola. E' un po' il simbolo di Serracapriola. Dall'alto del suo passato quasi millenario, il castello è nella storia del nostro piccolo borgo. E' negli occhi di tutti i serrani. Impossibile cancellarlo, a qualsiasi latitudine o longitudine ci si trovi. Il "nostro" castello è anche il "sogno proibito" di tanti.
Quasi sempre, proprietà privata è sempre stato pressocché inaccessibile agli estranei. Questo fatto, verosimilmente, ha contribuito a far crescere un certo alone di mistero, che avvolge l'antico maniero, attorno al quale è nata e si è sviluppata Serracapriola. Un mistero, che ora potrebbe essere svelato.
Qualcosa potrebbe cambiare. Il castello di Serracapriola potrebbe diventare quell'«oggetto vitale»di cui ha parlato Biagio Salvemini, docente dell'Università di Bari e presidente del Centro Ricerche Interuniversitario per l'Attività del Territorio (CRIAT) nel corso del convegno "Il Castello di Serracapriola tra memoria e prospettive future". Per la prima volta, dunque, in un simposio pubblico, a Serracapriola si è parlato del "suo" castello in ottica di utilizzo del castello come risorsa del territorio. Nell'occasione, la sera del 15 Luglio, all'interno del maniero, Saverio Russo, docente dell'Università di Foggia, ha parlato di «uso territoriale del bene culturale». E che cos'è il nostro castello, se non anche un "bene culturale"? Perché, allora, non rendere questo "bene" realmente di "uso territoriale"?
Probabilmente, considerazioni come queste hanno mosso il marchese Carlo Maresca di Serracapriola, che dopo la morte del duca Antonino Maresca è il nuovo proprietario dell'intero maniero, ad organizzare per la prima volta all'interno del castello un convegno. Un incontro, forse il primo di altri che potranno venire, per "studiare" possibili utilizzi del castello per il bene dell'intera economia di Serracapriola. Per il vero, non crediamo sia facile trovare la quadra della questione. E un sogno che inseguiamo da tempo anche noi de La Portella e che avevamo cominciato a fare con il duca Antonino... chissà che non possa realizzarsi. Come è stato evidenziato durante l'incontro del 15 Luglio anche dal vice Prefetto-vicario, Michele di Bari, i presupposti ci sono, forse mai come questa volta. Se ciascuno per la parte di sua competenza farà quanto gli è possibile, magari, il sogno potrebbe diventare realtà e la nostra Serracapriola svegliarsi in una bella favola con al centro un antico castello.
Per intanto, a tutti i lettori de La Portella gli auguri di buone vacanze... magari trascorse a Serracapriola.
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