La tipologia delle ceramiche del Neolitico Antico rinvenute dalle prospezioni di superfici nel sito di S. Matteo-Chiantinelle permette una loro collocazione nella fase "evoluta" della ceramica impressa.
Nella classe ad impasto non depurato, utilizzata per contenitori medio-grandi, la decorazione impressa ha un repertorio molto limitato, che va dalle brevi tacche profondamente impresse (figg. 4, 6, 7) alle "unghiate", alle impressioni prodotte dalla valva del cardium. Caratteristica è una ciotola in miniatura (alt. 2 cm; diam. 4,5 cm; fig. 4,8).
L'impasto semidepurato o depurato è utilizzato, invece, per contenitori di piccola e media grandezza, decorati con morivi a rockers (fig. 4,5), stretti e disposti su file parallele (fig. 4,3) o molto larghi (fig, 4,4) e con motivi caratteristici dello stile del Guadone (fig. 2, 2). Sulle superfici si nota talvolta una dipintura in rosso, che non di rado è applicata con la tecnica dell'ingobbiatura. Oltre alle ciotole a fondo probabilmente emisferico. di particolare interesse appare un'olletta a superfici ingobbiate decorata con una bugna conica sulla massima espansione e con un motivo a V (forse due V affiancate), disposte su cinque file fra l'orlo e la bugna e realizzate con un microrocker prodotto dal cardium e incrostato di ocra rossa (fig. 4, I).
L'eccessiva frammentarietà dei reperti non permette di ricostruire alcuna forma vascolare ben definita al di là di quelle sopra ricordate e di alcune forme riferibili forse a vasi fiasco, individuabili soprattutto nei frammenti con decorazione stile Guadone.
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