FINALMENTE IL “BIANCO” NEL CENTRO STORICO - Giuseppe Gentile
Per la prima volta una normativa giusta
per caratterizzare Serracapriola

Premesso: che questo Comune è dotato di Piano Particolareggiato della zona “A” Storica e “B3” di ristrutturazione con le relative N.T.A.G. (redatto dall’arch. Sara Rossi, colori ammessi: bruno spento, bianco, grigio chiaro, terra di siena chiaro, per gli intonaci) approvato con decreto del Presidente della Giunta Regionale n.946 in data 09-05-1978; che per rendere il centro storico più omogeneo e consono alla realtà storica degli edifici esistenti occorre rivedere l’art.11 delle Norme Tecniche Generali e Particolari relativo alle finiture esterne, discusso dal Consiglio Comunale del 18-10-2007 e modificato con delibera n.8 del C.C. del 22-02-2008, (dove i colori ammessi sono: il bianco e il terra di Siena tipo mattone) dando una maggiore illustrazione e definizione dei vari interventi all’interno del centro storico.
Nel Consiglio Comunale del 24 aprile 2013 dei 5 punti all’o.d.g. il 1° punto, inerente al tema, recita: riformulazione dell’art. 11 delle Norme Tecniche Attuative Generali e Particolari del vigente Piano Particolareggiato della zona “A” Storica e “B3” di Completamento, ai sensi dell’art. 21 della L.R. n.56/80.
La maggioranza del Consiglio Comunale con l’astensione della minoranza ha deliberato che (si citano soltanto i punti ritenuti cardini dell’intera normativa)…....
in tutti gli interventi edilizi è prescritto il recupero del mattone a faccia vista con fugatura a malta cementizia a preparazione artigianale (sabbia di cava, cemento bianco e calce bianca).
Rivestimenti delle facciate: Si suggerisce per tutte le facciate a mattoni faccia vista la pulitura con sabbia. Nei casi in cui l’apparato murario lo richieda, è prescritto l’uso dell’intonaco con la finitura ruvida e anticata a frattazzo. Tinteggiature: E’ consentito il solo colore bianco di calce,
la novità importante in assoluto della normativa per quanto riguarda i colori.
Si è arrivati alla consapevolezza da parte dell’Amministrazione Camporeale di deliberare il solo colore che la storia ci ha consegnato, ovviamente senza possibilità di scelta (quella scelta demagogica e farraginosa cà mèzzétte di chelure, causa dei tanti pasticci perpetrati nel borgo antico), grazie all’assessore dott.ssa Rosamaria Giacci che ha proposto questa soluzione.
E ancora grazie soprattutto alle seguenti sensibilizzazioni culturali: