NON "CHlUDETE" QUEL CONVENTO Antonio Guidone (da La Portella n. 3 Anno XXII)
L'annunciato "declassamento" con “snaturamento” del Convento dei Cappuccini a Serracapriola, deciso dal Consiglio Provinciale dei frati, è visto da molti come il primo passo verso la chiusura di molte delle attuali attività che da decenni si svolgono in Convento. Oltre che un ulteriore impoverimento socio-culturale del nostro paese.
"Quod non fecerunt barbari, Barberini fecerunt" (ciò che non fecero i barbari, fecero i Barberini). Secondo tradizione, con questa frase attribuita a “Pasquino", durante Il pontificato di Urbano VIII (1623 — 1644) i romani rimproveravano al Papa ed alla sua famiglia (i Barberini) alcune discutibili scelte e lo scempio che attuavano nel campo "edilizio"
A parere di qualcuno, con il rispetto della dovute proporzioni, la storia rischia di ripetersi in questi giorni a Serracapriola.
Il Consiglio Provinciale dei frati cappuccini deiia Provincia “Sant'Angelo - Padre Pio" ha deciso un "accorpamento” del Convento di Serracapriola con quello di Larino. In pratica, Il “nostro” convento, uno dei più antichi della Provincia Religiosa, dove soggiornò per oltre un anno, ancora da studente in Teologia, San Pio da Pietrelclna e dove sono custoditi i resti del Servo di Dio Padre Matteo da Agnone, meta oggi di un sempre crescente numero di visitatori e Fedeli assieme alla cella occupata da Padre Pio, ii “nostro" convento non avrebbe più dei frati stabili ogni giorno, verrebbero a Serracapriola frati da Larino che provvederebbero ad "accudire spiritualmente il convento e le realtà laicali ivi presenti.”
Il Convento, quindi, non sarebbe chiuso ma “declassato". lnoltre, la "gestione ordinaria" dei convento, secondo quelle che erano le prime indicazioni, potrebbe essere affidata a delle suore che potrebbero curare, oltre che ia struttura, anche l'accoglienza di eventuali visitatori o fedeli di passaggio o ospitati in convento.
Va da se che questa decisione, all'apparenza senza una valida motivazione e sicuramente penalizzante per tutta Serracaprioia e non la sola realtà religiosa locale, non sia stata bene accolta in paese. A cominciare dalla stessa Famiglia francescana (Ofs, Gi.Fra. Ara|dinil) serrana, sempre molto attiva nei campo sociale e religioso. Una operosità che probabilmente è sfuggita, o della quale non hanno tenuto bene conto (sbagliando!) Il Provinciale dei cappuccini, frate Francesco Colacelli, ed il suo Consiglio.
Immediata, all'arrivo della notizia del “declassamento” e “snaturamento” del "nostro" Convento è partita una mobilitazione cittadina con raccolte di firme autografe e via web al fine di far recedere frate Colacelll ed l suoi “definitori" dalla loro decisione.
Una mano al Provinciale è stata tesa dalla stessa Famiglia Francescana di Serracapriola, che ha proposto “in modo unitario, lottando coli le armi del dialogo e della pace, l'accorpamento
di Larlno a Serracapriola, oppure Io presenza in loco di un frate ‘forte’ che potrà disporre pienamente della famiglia francescana laica per la realizzazione di progetto ‘forte’ capace di rilanciare il convento, oppure, in ultima analisi, lasciare lo situazione locale invariata fino al capitolo Provinciale del 2017, così come accade per altro convento della Provincia, fermo restando l’impegno della fraternità laicale a collaborare in ogni modo con i frati del posto.”
Dopo anche una riunione dei Provinciale ed alcuni suol collaboratori con responsabili locali della Famiglia Francescana ed i sindaci di Serracapriola e Chieuti, al momento l’unica concessione fatta a Serracapriola, non alla sola Famiglia Francescana ma all'intero paese, dal consiglio Provinciale dei Cappuccini, è stata quella di lasciare le cose così come sono sino all'autunno, quando ia questione dovrebbe essere ridiscussa.
Sulla vicenda e soprattutto sui motivi che hanno portato a questa decisione, ci sarebbe piaciuto sentire direttamente la versione del Provinciale, ma l'unica cosa che siamo riusciti ad ottenere, dopo diversi contatti te|efonici, è stata la promessa di una telefonata diretta che stiamo aspettando dal 10 luglio e che non è ancora arrivata.
Nel frattempo, in paese, continua la mobilitazione a difesa della natura del convento, e con questa finalità si è anche costituito un comitato spontaneo di cittadini di Serracapriola e Chieuti autoconvocatisi