Il 25 febbraio 2002, Guerino Leombruno, un simbolo per il calcio e lo sport a Serracapriola se ne è andato per sempre.
Raccontare, come meriterebbe, che cosa Guerino ha rappresentato nel panorama sportivo di Serracapriola sarebbe impresa assai ardua, oltre che difficile, forse impossibile, e sicuramente si rischierebbe di tralasciare qualcosa di importante.

Abbiamo preferito, quindi, affidare a chi Guerino lo ha conosciuto da vicino e in diversi modi il gradito compito di ricordare questa figura storica, quasi leggendaria, per il nostro paese. Sicuramente di Guerino Leombruno si sarebbe potuto dire ancora molto, ma crediamo che le piccole testimonianze che vogliamo proporre ed il ricordo di lui, certamente vivo in tutti, siano almeno un piccolo segno per dirgli ancora una volta grazie per quanto ha fatto per lo sport a Serra e per il calcio in particolare.

Nel ricordare, in qualità di nipote, zio Guerino la commozione mi assale, rendendo difficile l'esercizio dell'obiettività nel cercare di ritrarre la sua personalità. Essendo stato anche suo allievo per lungo tempo, di certo non mi mancano gli elementi per poterlo fare. Prima che alle ragioni del cuore darò spazio ai fatti. Nato nel 1915 Guerino ha vissuto bambino quell'epopea di un calcio eroico (fatto di sfere di cuoio cucite a mano e di steppe elevate al rango di terreno di gioco) che negli anni '30 lo vedeva calcare quello che all'epoca veniva ottimisticamente definito "campo sportivo". Alla fine dell'attività agonistica, l'amore per il calcio prevalse su ogni altro interesse sfociando (con la partecipazione di altri coetanei) nella costituzione dell'U.S. Frentania nell'immediato dopoguerra. Dando origine ad un'era calcistica cittadina durata ininterrottamente pur tra alti e bassi (come in tutte le umane vicende) per circa mezzo secolo. L'importanza e la validità dell'operato di mister Guerino risaltano chiaramente se contestualizzate in un'epoca in cui l'educazione giovanile aveva necessità di trovare all'esterno degli istituti tradizionali della famiglia e della scuola, ulteriori e solidi punti di riferimento formativi. Ovviando all'assenza dell'oratorio quale centro di aggregazione e formazione adolescenziale, il ruolo svolto da Guerino come educatore, pur in presenza di limiti pedagogici strutturali (e questo rende il suo impegno ancor più meritorio) è veramente encomiabile. In me è rimasto indelebile il profumo di bucato delle divise che indossavamo, l'odore intenso del lucido delle scarpe, le esortazioni a rispettare l'arbitro e gli avversari sul campo, i suoi richiami (quando commettevamo degli errori di gioco o di comportamento) contemporaneamente burberi e affettuosi. Il ricordo delle leggendarie e interminabili partite amichevoli che vedendolo direttore di gara solitamente si chiudevano con la vittoria della nostra squadra sono la testimonianza fedele della mentalità vincente e anche un po' guascona che riusciva a trasmetterci senza venire meno ai principi di rispetto e di disciplina. Durante la sua gestione cito due risultati importanti raggiunti tra gli altri. Il premio disciplina nell'anno 1973 assegnato dalla FIGC di Roma nell'ambito del campionato giovanile juniores del girone pugliese ai ragazzi di mister Guerino, esperienza vissuta in prima persona in qualità di stopper di quella squadra, e per questo in grado di comprenderne appieno il significato ed il valore. Il suo impegno ha trovato il degno coronamento nella seconda metà degli anni '80 dello scorso secolo, quando in un crescendo rossiniano, l'U.S. Frentania partecipando al girone molisano, in un ciclo irripetibile ottenne il passaggio dalla terza categoria al campionato d'eccellenza, inanellando una lusinghiera serie di successi. Da qualche anno a Serracapriola non si fa più attività agonistica. Mi domando se in questa impasse per non dire degrado, abbia pesato più il tuo abbandono o la coincidente indisponibilità dell'impianto. La tua figura che racchiusa nell'impermeabile bianco, con il cappello in testa, a cavallo della vespa percorre il tragitto circolo sportivo al campo, per andare dai tuoi ragazzi e vederli giocare, rimarrà mitica non solo in loro, ma in tutta Serracapriola. Sono sicuro che difficilmente potrà essere eguagliata da qualcuno in futuro, e non solo nel nostro cuore.
Mentre noi quaggiù siamo ben lungi dall'esserci organizzati per sopperire alla tua assenza, sono certo che lassù a bordo della stessa vespa, con l'impermeabile bianco ed il cappello al centro di un immenso campo sportivo, contornato dai tuoi ragazzi: Matteo, Gianni, Silvio, Lucio, Alfonso, Olindo, Fortunato, Mario, Peppino e da un nugolo di ragazzini con la divisa dell'U.S. Frentania stai fischiando il calcio d'inizio di una partita che non ha bisogno di vincitori, questa volta veramente interminabile. Grazie di cuore per quello che ci hai insegnato, i tuoi ragazzi di quaggiù non ti dimenticheranno mai. Ciao mister.

Tuo nipote Benito Pracella