Fabrizio Gatta è nato a Roma il 3 dicembre 1963. E' il primo nipote del medico serrano Fabrizio Gatta (1906 -1995), docente all'Università di Roma, membro del Sacro Collegio per le Cause dei Santi. Il legame con Serracapriola non è solo nella parentela, ma si dipana e si rinsalda nei lunghi periodi trascorsi nella terra avita: "Il luogo della memoria e delle profonde radici".
50 DOMANDE 50 A...FABRIZIO GATTA Al risveglio del mattino, il suo primo pensiero? «Com'è il tempo? C'è il sole?? Meno male ... ». La colazione preferita? «Zuppone di latte». Il motivo che fischietta più spesso facendo la doccia? «Te c'hanno mai mandato..a quel paese" di Alberto Sordi». La prima persona che gradirebbe incontrare uscendo di casa? «La postina mora di "C'è posta per te "». Il giorno più felice dei suoi anni vissuti? «Quello che deve ancora arrivare ... ovviamente». ... e quello più infelice? «Quello che non arriverà mai... speriamo». La persona che richiamerebbe in vita? «Totò». La persona cui chiederebbe aiuto immediato nella difficoltà? «Francesco Gaetano Caltagirone, l'uomo più "liquido " d'Italia». Il personaggio storico che più ammira? «Adriano, l'imperatore». ... e che più detesta «Cleopatra, la regina d'Egitto, una "velina" diremmo oggi». La cosa che più detesta in una persona? «La presunzione». A tu per tu" con il più potente del pianeta, ... gli direbbe di ... ? «Tenere bene a mente che, ogni giorno, seduto sul 'tarallo', è uomo fra gli uomini ... ». La qualità che preferisce in un uomo? «Il rispetto del prossimo». ... e in una donna? «La dolcezza muliebre». Il tratto principale del suo carattere? «La solarità». Il suo amico migliore? «Colui che mi parla con sincerità guardandomi dritto negli occhi». Il suo difetto principale? «Sono più di uno, e tutti al primo posto "ex aequo "». Il suo sogno di felicità? «Rivivere le estati di bambino, nell'antica casa serrana di Corso Garibaldi, seduti in 25, tra zii e cugini, nella grande cucina». L'ultima volta che ha pianto? «Mi sono venuti i "lucciconi agli occhi" adesso, ricordando la grande famiglia riunita a tavola». Per lei, quale sarebbe la disgrazia più grande? «Perdere le radici, i valori, il rispetto della dignità dell'uomo». La sua materia scolastica preferita? «Condotta, avevo sempre 8... eheheh». Hobby preferito? «Volare ... sono un po' Peter Pan». Città preferita d'Italia? «Roma». ... e del mondo? «Serra, "a cchiù bell' du mònn "». Colori preferiti? «Bianco e Nero, ma apprezzo anche le mille sfumature di grigio che li uniscono l'un l'altro». Partito politico preferito? «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, ai sensi del nuovo codice penale». Il piatto preferito? «Pane olio e pomodoro». Il libro preferito? «"Il piccolo principe " di Antoine de Saint Exupery». Cantante preferito? «Franco Battiato». Il poeta preferito? «Manlio Sgalambro». Il film amato? «"Amici miei "». L'attrice, o l'attore preferito? «Anna Magnani». Il suo eroe? «L'Uomo ragno». Il dono più bello ricevuto ... ? «Un biglietto di compleanno inviatomi da mia madre». ... e quello più brutto? «Una saponetta a forma di culo, nel Natale 2003». Il TG italiano che "segue"? «TG1». Il giornale italiano che più legge? «"Il Messaggero"». Legge "La Portella" il Giornale di Serracapriola? «Con meticolosa attenzione, quando non si dimenticano di inviarmelo». Perché la legge? «Mi sento a casa... e appago la nostalgia». Di cosa va fiero? «Dei valori che difendo, delle idee in cui credo, della capacità di chiedere scusa riconoscendo le ragioni altrui». Il suo programma TV preferito? «"Linea Blu" (RAIUNO), nemmeno a dirsi ... ». Il suo primo ricordo? «Mia nonna che mi imboccava di "pasta e lenticchie" sul davanzale della finestra». Il suo rimpianto? «Non avere mai più trovato una pasta e lenticchie saporita come quella del davanzale della casa di mia nonna». Cosa vorrebbe cambiare del suo fisico? «Nulla, sono già troppo affascinante così». Per lei il mondo ideale è ... ? «Quello che non c'è, ma che tutti vorremmo esistesse». Il suo stato d'animo attuale ? «Sereno». Come preferirebbe morire? «Senza preavviso». Ha un suo motto? «Meglio vivere coi rimorsi che coi rimpianti». Il dono di natura che le manca? «La voce intonata». A sera l'ultimo pensiero prima di dormire? «Non appena tento di formularlo, già dormo profondamente russando come un trombone».
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