La parola ai ragazzi delle "Superiori" di Serracapriola per provare ad entrare nel loro mondo
Una "finestra" aperta sul mondo dei giovani di Serracapriola e Chieuti attraverso un dialogo con i ragazzi che frequentano l'Istituto Tecnico Commerciale "T. Leccisotti" di Serracapriola. Una proposta, questa della nostra redazione, che ha trovato più che gradito accoglimento negli studenti della scuola superiore e nei loro insegnanti. L'interesse mostrato dai giovani serrani e chieutini presenti all'incontro che La Portella ha avuto con loro, quando gli abbiamo chiesto di partecipare alla nostra piccola inchiesta, ci ha stupiti in maniera positiva. Attenti e partecipi, i ragazzi del "Leccisotti" hanno elencato una serie di questioni e problemi che riguardano il loro mondo, ma anche nella loro interezza la comunità di Serracapriola, e Chieuti. Ancora una volta i giovani ci sorprendono in positivo. Forse, i giovani non aspettano altro che di essere ascoltati; di poter dire la loro, di confrontarsi.
Troppo spesso noi adulti parliamo di giovani senza interpellarli, senza sapere realmente che cosa pensano, di cosa hanno voglia e bisogno, cosa vorrebbero. Per il semplice fatto di aver giù avuto anche noi la loro età, crediamo di sapere e capire quali sono i loro problemi. Dimentichiamo, però, che i tempi cambiano, le situazioni mutano e ognuno ha una propria sensibilità e personalità. Ne abbiamo avuto una ulteriore prova nell'incontro con i nostri ragazzi del "Leccisotti".
«Buona l'idea della "finestra" su la Portella. Almeno abbiamo un modo per farci sentire». E' stato questo il primo commento alla nostra proposta.
Qualche altro però, subito ha aggiunto «non abbiamo spazio perché non lo cerchiamo. Aspettiamo iniziative di altri, che poi, magari, non accogliamo»
Qualcuno, invece, ha detto di "sentirsi escluso" dal mondo fatto a misura di adulti.
Una pesante autocritica, quella di chi ha detto apertamente «non. vogliamo responsabilità».
Diversi i ragazzi che hanno puntato il dito verso i genitori, ai quali viene riconosciuta ma grossa responsabilità nell'educazione e nel modo di essere dei giovani di oggi (così come, forse, di ieri). «Alle volte - é stato detto - i genitori non vogliono vedere quello che fanno i figli, o succede loro. Riempiono le tasche dei figli di soldi e pensano, così, di aver risolto i problemi». Per tanti ragazzi, quindi, «nei giovani di oggi, manca lo spirito di sacrificio»
Anche se con qualche distinguo e con alcune differenziazioni, quasi per tutti i ragazzi da noi consultati le amicizia e le frequentazioni giocano un ruolo importante nei comportamenti nelle loro scelte. Chi lo pensa in questa maniera non ha esitato a dire che «dipende dal carattere di ciascuno, non dalle amicizie», quasi una sorta di assunzione piena di responsabilità.
Una responsabilità che alle volte. però, sembra ridotta ai minimi termini per quanto riguarda la scuola, vista da alcuni come un "parcheggio" nelle stagioni della vita. «Andiamo a scuola per non lavorare» Una affermazione preoccupante; al pari di quella che vede la gelosia e l'invidia fra i sentimenti assai diffusi nei giovani di Serracapriola e Chieuti.
In definitiva, quello dei giovani dei nostri paesi è un mondo, per alcuni versi, tutto da scoprire, forse con tante contraddizioni, tante diversità di vedute ed opinioni. Sicuramente pieno di risorse, anche se con non pochi problemi (alcool, droga, isolamento, egoismo ... ). Un mondo nel quale cercheremo di sbirciare dall'interno, con la non segreta e non celata speranza di provare ad aiutare i nostri ragazzi e, con loro, noi stessi e le nostre comunità.
La parola, dunque, dal prossimo numero de La Portella, direttamente a loro, i giovani del "Leccisotti" di Serracapriola, che ci racconteranno direttamente delle loro questioni e della loro vita. Sperando che anche altri vogliano fare altrettanto, o "entrare" nella discussione.
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