In Serracapriola, fino all'unificazione dell'Italia, l'istruzione popolare restò affidata esclusivamente all'iniziativa privata. Non v'erano scuole pubbliche. La legge non ne faceva tassativo obbligo all'ente locale e questi, sia per ristrettezze di bilancio, sia per forma-mentis, si guardava bene dal provvedervi. Alla carenza supplivano sacerdoti e notabili indigeni. Giulio Salciti, Marcello Caprara, Francescantonio Centuori, Diego Pergola, Filippo d'Adamo, Carlo de Nardellis, Vincenzo Alberico, Nicola Rendine furono i principali dispensatori della sapienza paesana ottocentesca cui accedevano anche molti giovani provenienti dal circondario. "...ed invero Serracapriola, allor dir si poteva un piccolo ateneo che nulla aveva da invidiare alle... città.". Ferdinando deLuca (1783 - 1869) - il Pitagora serrano - pensava di fondare nel nostro centro un' accademia scientifico-letteraria. Non attecchì l'idea perché, invece di affidarne le sorti al più dotto e savio, avrebbe voluto darne la presidenza al più ricco, Michelantonio d'Uva. "All'idolo d'oro, niuno volle chinarsi ...e tutto, in sul nascere, svanì". I discepoli dotati e volenterosi, aspiranti allo stato ecclesiastico, frequentavano il Seminario diocesano di Larino; gli altri seguivano gli studi superiori al Regio Collegio Sannitico di Campobasso. Se per il sesso forte sembravano sufficienti i primi elementi del sapere, l'istruzione femminile non solo era trascurata, ma anche avversata. Quale utilità, si pensava, sarebbe scaturita dalla loro alfabetizzazione? Non sapendo leggere, non avrebbero perso tempo a scoprire la lettura; non riuscendo a scrivere, non avrebbero corrisposto alle missive degli spasimanti. Tali erano le facezie predominanti intorno all'erudizione femminile, diretta a formare soltanto una buona massaia. E a tal fine, nel periodo che funzionò (1816-1862), chi voleva affinarsi e ne aveva la disponibilità economica (36 ducati ne era la retta annua), frequentava l'Educandato delle monache Liguorine, fondato a Serracapriola dalla serrana Mariuccia Ruggiero e diretto dal Vescovo di Larino. Fra le mura del convento di Sant'Angelo (o SS. Redentore), sotto lo sguardo vigile delle suore Carmela de Luca, Maria Gioconda Sepino, Maria Fortunata Caccavone, Chiara Maria de Leonardis, le fanciulle imparavano a scrivere, a leggere, a far musica, a stirare, a inamidare la biancheria, a ricamare (cotone, tulle, seta) ed a lavorare merletti, maglie e calze di cotone.

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Dopo il 1860, Serracapriola registrò un periodo di risveglio intellettuale e di attività culturali e si crearono gli embrioni che poi diedero uno scossone intellettuale al quietismo atavico delle masse. Si formarono una compagnia filodrammatica stabile e una banda musicale, municipalizzata nel 1879. Si aprì anche un Convitto, con annesso ginnasio (1883-1887), naufragato per mancanza di fondi. Nel 1881 si avvertì la necessità di realizzare un complesso scolastico alla grande, rispondente "ai precetti di legge e ai dettami dell'igiene". Si concepì in tal senso un primo avveniristico progetto (ing. Schisani 1885 - 12 aule: spesa necessaria £ 100.000). Il tutto affondò nei meandri della burocrazia, sommerso nell'indifferenza dei più che etichettarono come megalomane il promotore di tale iniziativa. Gli alunni continuarono così a subire i disagi dei turni sdoppiati in locali privati, dislocati nei vari rioni del paese. Soltanto nel primo novecento, il sindaco Giuseppe Castelnuovo e l'assessore Filippo Ricci, riuscirono ad ottenere un prestito statale di lire 186.000 per materializzare un nuovo progetto firmato dall'ing. Luigi Grassi da Torremaggiore (24 aule, con palestra e giardino). Passarono anni, conditi con polemiche, prima che la struttura scolastica iniziasse a decollare. La "Grande Guerra" decretò la sospensione dei lavori quando si erano appena impostate le volte del primo piano. Era sindaco di Serracapriola Fortunato Cardascia. L'edificato, durante il conflitto mondiale, patì anni di grave abbandono. Si riprese la costruzione nel 1929 (amministrazione Matteo Falcone) e nel 1932, mentre era podestà Vincenzo Castelnuovo, i due edifici scolastici vennero ultimati. Pressoché immutati nelle strutture, essi assolvono ancora oggi e degnamente, la loro funzione originaria.

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Nell'anno scolastico 1945-'46, all'insegnamento elementare si affiancò quelIo medio inferiore. Fu Mario Silvestris (poi Preside e Sindaco di Serracapriola) che, vincendo tutte le difficoltà di quegli anni difficili, fondò la prima scuola media comunale (dal 5 settembre 1954 denominata "Parificata Frentania" e, in prosieguo, Statale "G. Mazzini"). Le prime lezioni si tennero nei locali di via Bovio, 25 (chiazzarann') - messi a disposizione dall'arciprete di Santa Maria in Silvis, Pasquale Iammarino e successivamente nelle aule dell'edificio scolastico maschile.

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Serracapriola 1923 - Classe del maestro Lorenzo Castriota. 1^fila, sopra, da sinistra a destra: Lorenzo Di Fronzo, Ernesto Caccavone, Luigi Ferrero, Michele Fiorentino, Silvio Di Tizio, non identiftcato, Vincenzo Presutti, Vincenzo Signorile, Alberto De luidicibus, Carlo Luberto; 2^ fila, da sinistra a destra: Giovanni Portincasa, Tronco non meglio identificato, Vittorio D'Adamo, Domenico Di Vito, Giuseppe Tartaglia, Iginio Di Corrado, Antonio Pracella, Enrico D'Amicis, Ferdinando Giannubilo, Raffaele Magno, Pistola non meglio identiftcato; 3^fila, da sinistra a destra: Fortunato Scarlatella, Antonino Arranga, Natale Cardascio, Vittorio Ferrero, Vincenzo Giulioni, maestro Castriota col figlio Luigi, Mercurio Gentile, Pietro Giannubilo, Michele Troiano, Guido Gallo, Mario Marinelli; seduti in terra, da sinistra a destra: D'Adamo non meglio identiftcato, Vittorio Barbato, Vincenzo Presutti, Gabriele Cardascia, Ciro Di Vito, Balice non meglio identificato, Mercurio Ziruolo, Pietro D'Adamo, Francesco Sdeo.
(Per la didascalia ha collaborato Tonino Arranga, che ha gentilmente concesso per la pubblicazione anche la fotografia)