I PROGRAMMI DIDATTICI DEL 1985

Ogni riforma, teorizzata e stilata perfettamente dal legislatore sulla carta, deve fare i conti con la scuola reale, dove deve essere applicata. Se non viene "sperimentata" nella realtà scolastica con il coinvolgimento dei docenti e della loro professionalità, essa fallisce.
  I nuovi programmi didattici per la scuola primaria del 12 febbraio 1985, a firma del Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini e del Ministro della pubblica istruzione Falcucci, entrano in vigore "nelle classi prime dall’anno scolastico 1987-88 e, progressivamente, nelle classi successive nei quattro anni scolastici seguenti".
  "Nel 1955 il discente era visto col suo mondo concreto, le sue intuizioni, fantasie, sentimenti da cui scaturiva l’interesse per l’apprendimento attraverso i tre canoni dell’osservare-riflettere-esprimere. Al fine di comunicare al bambino la gioia e il gusto di imparare e di fare da sé, perché ne conservasse l’abito per tutta la vita.
  La visione attuale è di un "fanciullo" della ragione, che vive in una società tecnologica, culturalmente avanzata, che richiede una formazione di base di livello molto elevato. Si mira a sviluppare nel discente l’intelletto, la logica, l’azione, la socialità. Sul piano didattico è necessario organizzare e sistemare i dati del sapere nelle varie discipline di studio, itinerari per conseguire e ordinare i risultati della ricerca e non statici insiemi di nozioni." Ma data la complessità del problema (come vedremo), le discipline, in molte realtà, resteranno soltanto "statici insiemi di nozioni".
  Il 24 giugno 1985 Francesco Cossiga succede a Pertini alla Presidenza della Repubblica. Il 4 agosto 1986 Bettino Craxi diventa Presidente del Consiglio. Sindaco di Serracapriola è Antonio Cordisco (dall’11-7-1988 all’8-6-1993) e assessore alla pubblica istruzione e ai servizi sociali Antonio De Martino (dal 1988- al 1990) e Maria I. Rossi (dal 1990 al 1993).
  Nel circolo didattico di Serracapriola continua la frenetica alternanza dei dirigenti scolastici. Nell’anno scolastico 1987-88 il nuovo direttore didattico Primo Leone (vicaria Anna Maria d’Alesio) comunica al presidente del consiglio di circolo, Renato Gatta, nella seduta del 30-11-1987, che "… nella scuola c’è un’epidemia di pidocchi e nonostante i provvedimenti presi il fenomeno non si arresta ...". Il 21-3-1988 viene eletto presidente del nuovo consiglio di circolo Pietro Giuliano e Maria Secci segretaria.
  La direttrice didattica Anita Zappimbulso negli anni scolastici 1988-89/1989-90 inizia a far assaporare alla classe docente e discente del circolo i "nuovi saperi" dei programmi dell’85. Tre insegnanti su due classi, con l’insegnante di sostegno dove necessario, sono impegnati negli ambiti: linguistico, logico-matematico e antropologico. A questi vanno aggiunte le tre "educazioni": immagine, motoria e musicale. La religione cattolica che nei precedenti programmi era posta a coronamento e fondamento dell’educazione stessa, ora diventa una opzione, per cui il crocifisso scompare dalle aule scolastiche a vantaggio di una conoscenza di fatti e fenomeni religiosi. È previsto "l’intervento di più insegnanti sullo stesso gruppo classe o su gruppi di alunni di classi diverse organizzati in un sistema didattico a classi aperte. In particolare nel 2° ciclo nel quale si prevede la utilizzazione di una pluralità di docenti…"
  "Cinque anni dopo, una legge, voluta soprattutto dai sindacati e dalle sinistre, per sistemare i troppi insegnanti, introduce obbligatoriamente i moduli, cioè la base teorica ed organizzativa della innovativa "Università di Lilliput".
  Che cosa è il MODULO? È il numero di classi condotto dallo stesso gruppo di docenti. Esso può essere: 1-Di base (3x2): tre insegnanti su due classi. 2-Composto (4x3): quattro insegnanti su tre classi. 3-Orizzontale (3x2 o 4x3), disposto su classi dello stesso livello. 4-Verticale: disposto su classi successive. 5-A scavalco: disposto su classi distanti. 6-Interplesso: classi distaccate in plessi diversi. Oltre alla compresenza, o meglio contemporaneità, c’è anche il rientro: uno, due o tre ritorni pomeridiani." A Serracapriola nei due giorni di rientro gli alunni possono usufruire della mensa scolastica.
  La vecchia pagella e anche i giudizi scritti vengono sostituiti dalla scheda di valutazione (fogli con innumerevoli voci e sottovoci), concepita per informare dettagliatamente la famiglia dell’alunno.
  Con i dirigenti scolastici reggenti, Aldo Carella negli anni 1990-91/1991-92, (segretaria amministrativa, Antonietta Ventrella) e Pasquale Pascarella nel 1992-93 viene eletto vicario il maestro Michele Tartaglia. Presidente del consiglio di circolo è Giosafatte Fiorentino.
  Nelle elezioni amministrative del 6-6-1993 viene eletto sindaco di Serracapriola Filippo Mascolo e assessore alla pubblica istruzione e ai servizi sociali Antonietta Gentile. Nell’anno scolastico 1993-94 la dirigenza scolastica passa ad Immacolata Gargiulo e viene eletta vicaria Antonietta Elvira Ciannilli, rieletta anno per anno fino al 2000. Con il ritorno del direttore didattico Pasquale Pascarella (1994-95/1995-96) nell’anno scolastico 1994-95 gli alunni delle classi a modulo del 2° ciclo possono usufruire dell’insegnamento della lingua straniera grazie alla disponibilità dell’insegnante Teresa Orlando, specialista di lingua inglese.
  Il 1°settembre 1995, Anna Maria Italiano, supplente dal 7-2-1983, viene assunta nei ruoli come dirigente amministrativa. Nel corso dell’a.s. 1995-96 Caterina Cocumarolo viene eletta presidente del consiglio di circolo.
  Secondo la teoria dei nuovi programmi "l’unitarietà dell’insegnamento, che costituisce la caratteristica educativo-didattica peculiare della scuola elementare", è assicurata nei due cicli dalla collaborazione della pluralità degli insegnanti, in un sistema didattico a classi aperte e dal lavoro collegiale. Ma dopo l’introduzione obbligatoria dei moduli con la legge del 21 luglio 1995, esce sull’Espresso del 22 ottobre 1995 un articolo di Stefania Rossini "SCUOLA/PERCHÉ È FALLITA L’ULTIMA RIFORMA — Elementare, Watson ! " che mette bene a fuoco la realtà scolastica in Italia e anche a Serracapriola.
  "Le porte si aprono e si chiudono come in una commedia di Feydeau. Prendiamo una classe tipo e immaginiamo di guardarla attraverso una parete aperta, come su un palcoscenico. Entra la maestra di italiano, ma in classe c’è già quella di sostegno, con cui, per fortuna quella di italiano va d’accordo. Esce alla seconda ora, la maestra di italiano, entra quella di religione che tiene il muso alla maestra di sostegno, irriducibilmente laica; intanto cinque bambini, esonerati dalla religione, escono con la maestra di storia a fare un’attività alternativa (forse qualche applicazione artistica, forse qualche corsa in cortile, forse niente). Rientrano i cinque esonerati e, con loro arriva la maestra di matematica che va d’accordo con quella di storia, ma non con quelle di italiano e di sostegno. Esce, alla quarta ora, la maestra di matematica, entra quella di storia che ha rotto con quella di sostegno in una memorabile lite pubblica, è in sintonia con quella di matematica e intrattiene rapporti di gelida cortesia con quella di italiano.
  Dopo l’intervallo, che qualche volta è di un giorno, qualche volta dura il tempo di un pasto alla mensa scolastica, la porta si apre per l’insegnante di lingua straniera che, essendo antipatica sia a quella di italiano, sia a quella di matematica, sia a quella di storia, ricompatta per un po’ il gruppo. Esce di scena l’insegnante di sostegno che ha finito il suo orario settimanale, mentre quella di italiano porta in palestra l’intera classe, ma non senza mugugni perché, a suo dire, quest’anno l’ingrato compito sarebbe toccato a quella di storia. Quando i bambini rientrano, trovano già in classe la maestra di matematica, alle prese con un’improbabile lezione di musica, lei, che conosce a stento le sette note e medita di fare uno scambio con la collega di storia, prendendosi l’ora di disegno (pardon, di educazione all’immagine). Nel gran finale, entrano contemporaneamente, dalla stessa porta, le insegnanti di italiano, di matematica e di storia. Devono smaltire le ore lavorative che non sono riuscite a consumare, senza resti, tra le varie classi. Dividono i bambini in tre gruppetti e, dandosi forse le spalle, forse no, se li portano ai tre angoli della stanza. Cala il sipario."
  Quindi tra il dire e il fare c’è, non la tanto declamata unitarietà d’insegnamento, ma la frammentarietà ed il nozionismo, in una scuola elementare che per decenni è stata una delle più funzionanti ed apprezzate d’Europa. E non finisce qui.
  Il cammino di questa nuova scuola continua da noi con le direttrici didattiche: Angela Rispo, negli anni scolastici 1996-97/1997-98 e Anna Maria Iorio nel 1998-99, quando in base alla legge 59 del 15 marzo 1997 sull’Autonomia scolastica, si prevede il riordino delle Amministrazioni Pubbliche centrali e periferiche. Nel 1998, a fine anno scolastico, il corpo docente della scuola elementare e media di Serracapriola ha, con l’aggiornamento di una seduta, il primo approccio ufficiale sull’Autonomia scolastica.
  Dal 1° settembre 2000 comincia il rodaggio di questo radicale rinnovamento scolastico, in cui "lo Stato affida alle istituzioni che lavorano sul territorio alcuni suoi poteri: le scuole diventano autonome sul piano didattico, organizzativo ed amministrativo acquistando nuovi spazi di flessibilità, progettualità e responsabilità".
  Con la riforma dell’Amministrazione centrale e periferica scompaiono molti uffici, la vecchia figura del sovrintendente scolastico e quella del Provveditore. L’ultimo provveditore dott. Felice Grassi, oggi, nell’esercizio delle sue funzioni, è "Dirigente del Centro dei servizi amministrativi per la provincia di Foggia".
  Alla fine dell’anno scolastico 1999-2000 con il dirigente scolastico reggente Giovanni Vitarelli si chiude definitivamente la direzione del circolo didattico di Serracapriola. In base al decreto del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro del 18-6-1998 n.233 il nostro circolo, non raggiungendo le dimensioni ottimali, viene aggregato (per motivi di risparmio della spesa pubblica?) alla scuola media, già funzionante autonomamente.
  Nell’anno scolastico 2000-01 nasce a Serracapriola l’Istituto Scolastico Comprensivo "G. Mazzini" (scuola materna, elementare e media) diretto dal preside della scuola media Luigi Irmici. Dirigente amministrativa è Anna Maria Italiano; collaboratore-vicario Lino La Mola. Presidente del nuovo Consiglio di Istituto è Nicola Palazzo.
  Il diluvio delle riforme, inefficaci, perché non metabolizzate e spesso non condivise dai docenti, continua con la riforma del riordino dei cicli scolastici (legge n.30 del 10-2-2000) voluta dai democratici di sinistra e dal ministro Luigi Berliguer, con una chiara connotazione ideologica, e portata avanti con delle modifiche dal successivo ministro della pubblica istruzione prof. Tullio de Mauro. Dopo il voto del 13 maggio 2001 (presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi) il nuovo ministro Letizia Moratti, del governo di Silvio Berlusconi, blocca il riordino dei cicli e attua un altro tipo di riforma.
  La scuola, che non appartiene né alla destra né alla sinistra, ma è della società, deve produrre valori e formare culturalmente le nuove generazioni.
  Il 26 maggio 2001 Michele Caccavone diventa Sindaco di Serracapriola per la quarta volta. Assessore alla pubblica istruzione e ai beni e alle attività culturali e del tempo libero è Anna Rosa De Iudicibus.
  Nell’anno scolastico 2001-02 è dirigente incaricato dell’Istituto Comprensivo Francesco Donataccio mentre la funzione di collaboratrice-vicaria viene assegnata ad Antonietta Elvira Ciannilli. L’Organico del corrente anno è di 23 docenti della scuola media, 34 della elementare, 18 della materna, 22 impiegati del personale ATA. La popolazione scolastica è di 151 alunni della scuola materna, di 330 della elementare e di 200 della media.
  La caratteristica della scuola attuale è costiuita dalla realizzazione di PROGETTI curriculari ed extracurriculari basati su tematiche che riguardano la realtà ambientale in cui vive il discente. I mezzi di cui si avvale la nuova scuola, oltre quelli usuali, per stare al passo con i tempi e per raggiungere i suoi obiettivi didattici-educativi, in una società multirazziale, presente anche a Serracapriola, sono gli Enti locali che dovrebbero dare il massimo della qualità delle strutture, gli insegnanti specialisti di lingua straniera, i mass-media e l’informatica. La sede della Scuola Media dell’ Istituto Scolastico Comprensivo di Serracapriola dispone, già da qualche anno, di un laboratorio linguistico multimediale, collaudato solo qualche mese fa, con dieci postazioni biposti e il master, la cablatura di tutto il piano terra dell’edificio, e una postazione mobile. Il tutto è in attesa di essere pienamente utilizzato.