(tratto da "La
Pedagogia" diretta da L.Volpicelli")
Anche in Italia i primi collegi, a cominciare dall'età
comunale, furono di fondazione privata e generalmente universitari.
La Controriforma segna un momento importante per la creazione
di collegi non più privati, ma appartenenti alle diverse
congregazioni come i Gesuiti.
Molti nostri convitti nazionali hanno la loro origine nell'età
napoleonica. Così quelli dell'Italia meridionale traggono
la loro origine dalla legge 30 maggio 1807 del re Giuseppe Bonaparte.
Nell'anno 1808 e nei successivi furono istituiti per effetto di
questa legge, ben 18 convitti nelle principali città (Arpino,
Avellino, Bari, Benevento, Campobasso: Regio Collegio Sannitico,
Catanzaro, Chieti, Cosenza, L'Aquila, Lecce, Lucera: Convitto
Nazionale Ruggero Bonghi, Maddaloni, Napoli: Convitto Pontano
Conocchia, Potenza, Reggio Calabria, Salerno, Teramo, Vibo
Valenzia), che nel 1861 furono dichiarati convitti nazionali (due
quelli di Arpino e Benevento, rispettivamente nel 1884 e 1885).
A Serracapriola un convitto con le prime classi di ginnasio durò
dal 1883 al 1887.
Numerosi altri convitti, amministrati da provincie e comuni
o da enti pubblici o religiosi, furono convertiti in nazionali
e altri ne furono istituiti di nuovi come gli educandati femminili
statali. Questi hanno come finalità di avviare le giovanette
ad assolvere, secondo i dettami della religione e con devozione
alla patria i compiti propri della donna nella famiglia e nella
società (art. 32 del regolamento del 23 dicembre 1929).
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