Le Palme e la “nuova” statua dell’Addolorata -13 aprile 2014      G.Gentile
    
     Il tempo piovigginoso del mattino del 13 aprile poteva pregiudicare il rito della benedizione delle palme, che per tradizione viene celebrato all’aperto: davanti alla statua di San Francesco dai francescani e davanti alla chiesa di S.Anna dalla comunità parrocchiale. Ma la schiarita provvidenziale ha permesso a fr. Giuseppe Tortorella, guardiano del convento “P.Pio Giovane” e al parroco don Renato Orlando di officiare i riti. I sacerdoti in processione con le due comunità, come il Signore entrò in Gerusamme con il popolo festante, sono tornati poi nelle rispettive chiese per le celebrazioni delle sante messe.
     Nella chiesa di Santa Maria in Silvis, dopo la messa pomeridiana, presieduta da don Nico D’Amicis, sono state presentate dal parroco don Renato e dal concelebrante don Stefano Tronco due statue, restaurate di recente per interessamento di don Stefano, il crocifisso dell’Ara Pacis della chiesa della Trinità e l’antica statua dell’Addolorata, conservata nella sacrestia della chiesa di S.Mercurio, che anticamente, fino alla fine del mandato dell’arciprete don Luigi Centuori, si portava in processione il Venerdì Santo (sostituita poi dal parroco don Vincenzo Chimisso con l’Addolorata lignea venerata fino allo scorso anno).
     Questa statua del 700 (vedi foto) fu realizzata con la tecnica polimaterica, come alcune statue religiose dell’epoca che, come manichini da vestire con abiti veri, hanno le strutture portanti (anime) in legno, rivestite di materiale leggero (paglia, carta o sughero) per dare volume. Le parti che devono apparire nude (testa, mani, piedi) sono di cartapesta o di ceramica.
     La nostra “Addolorata” era vestita, con un abito nero con decorazioni dorate e, oltre alla corona sulla testa, aveva le mani sul petto che reggevano un fazzoletto bianco.
     L’opera restaurata è tornata con un abito damascato, di colore viola e mentre la mano destra regge il fazzoletto sul petto, la sinistra, sul fianco, ha la corona del rosario. Secondo il restauratore, a detta dei responsabili, questa era la posa originaria della statua, rimaneggiata in un secondo tempo.
     La “nuova” statua dell’Addolorata, dopo la messa, è stata trasferita dai portatori dalla chiesa di Santa Maria alla chiesa di S. Anna da dove uscirà la sera del Venerdì Santo, con un altro abito nero con decorazioni dorate (i vestiti viola e nero sono stati prestati alla nostra parrocchia dal parroco di San Marco in Lamis), per essere portata in processione, con il crocifisso dell’Ara Pacis, il Gesù porta croce e il Gesù morto, al posto dell’altra Addolorata lignea, sintesi del dolore scolpito sul viso e sul nero dell’abito, protagonista con Gesù morto in tante processioni del passato.