Entrambe "calde", ma per motivi diversi, le ultime due sedute estive dei consiglio comunale di Serracapriola
Sarebbe potuta essere una normale e tranquilla seduta del consiglio comunale, quella del 29 settembre 2006, invece... Invece passerà alla storia di Serracapriola per essere stata improvvisamente interrotta a causa dell'incendio doloso della macchina del sindaco, Marco Camporeale (FI), parcheggiata davanti al Municipio. Era appena cominciata la riunione del consiglio quando è stato dato l'allarme per l'incendio dell'auto. Per fortuna, le fiamme erano appena state appiccate e, così, il fuoco è stato prontamente spento, limitando anche i danni alla macchina. Inqualificabile il gesto dell'ignoto incendiario. Definito vile, ignobile, infame, assurdo.... E pensare che proprio poche ore prima, in Municipio c'era stata una riunione dell'amministrazione comunale con tutte le forze dell'ordine presenti sul territorio, per discutere di sicurezza pubblica in paese.
Unanime la condanna dell'atto e totale ed incondizionata la solidarietà espressa al sindaco dalle forze politiche presenti in consiglio comunale, alla ripresa dei lavori dopo l'interruzione. Consiglio (assenti Antonio Mascolo e Luigi Ciannilli, entrambi AN) che ha quindi approvato all'unanimità la Ricognizione sui programmi ed equilibri dì bilancio relativa all'esercizio finanziario 2006 così come lo Schema di convenzione tra i comuni di Serracapriola, Chieuti, San Paolo di Civitate, San Severo, Castelnuovo della Daunia e Poggio Imperiale per il coordinamento del piano di valorizzazione e gestione dell'itinerario Barocco Pugliese, nell'ambito del progetto "Barocco Pugliese".
Decisamente più calda, dal punto di vista politico, la seduta del 28 agosto 2006, caratterizzata da diversi scontri dialettici fra gli opposti gruppi in aula.
In qualche maniera, le "ostilità" si sono aperte sin dal primo punto in discussione, ratifica di una delibera di giunta per una variazione al bilancio 2006 mediante uno storno di fondi, con l'astensione nella votazione dei consiglieri di minoranza di "Città Nuova", Raffaele Balice (DS), Ernesto Torres (Ind.) e Maria Chiara Castriota (PRC). Quest'ultima, a motivazione dell'astensione sullo spostamento di 3.000 euro al capitolo di bilancio per le manifestazioni estive, ha detto a nome del suo gruppo, di non aver condiviso la scelta operata dall'amministrazione comunale di far ricadere sui costi dell'Estate Serrana 2006 anche i diritti Siae per le feste di partito. Stessa motivazione anche per l'astensione sull'argomento successivo che riguardava ancora una variazione di bilancio, per 2.500 euro destinati all'Estate Serrana 2006, mediante il prelevamento dal fondo di riserva. In risposta a Castriota, il sindaco ha parlato di una pretestuosa polemica politica da parte dell'opposizione di centrosinistra, avendo fatto l'amministrazione un contratto forfetario sia per l'Enel che per la Siac, per l'intero periodo riguardante il Serra estate 2006. Per l'assessore Michele Leombruno (AN) se l'amministrazione avesse accolto la proposta dei DS di tenere la "Festa dell'Unità" prima del 15 agosto, la questione Siae per le feste di partito non sarebbe stata sollevata.
Tutti d'accordo, invece, nell'ultima variazione di bilancio in programma riguardante, come ha spiegato l'assessore Mascolo, una serie di "partite di giro", somme di pari importo in entrata ed uscita.
Altro argomento di contrasto è stato poi un Ordine del giorno sul Parco Nazionale del Gargano per l'approvazione dello statuto definitivo. Un atto quasi "dovuto", quella di adesione al consorzio fra comuni del Parco, secondo il sindaco Camporeale, per provare a dare uno sviluppo al territorio di Serracapriola, sfruttando le potenzialità ed opportunità offerte dal Parco, nel quale il nostro paese è inserito con una sua parte della fascia costiera. Tante le possibilità in positivo per Serracapriola con l'adesione al consorzio dei comuni del Parco, anche secondo l'assessore Giuseppe d'Onofrio (UDC): nell'uso sostenibile di risorse naturali, nella gestione dei rifiuti, nel welfare, turismo, valorizzazione delle risorse culturali, sociali e tecnologiche ...Forti dubbi, invece, sull'opportunità di entrare a far parte del nuovo organismo sono stati espressi dai consiglieri di minoranza Torres, Balice e Castriota. Secondo Torres, per il quale anche la spesa economica di adesione al consorzio non troverebbe piena giustificazione, lo statuto proposto andrebbe oltre gli attuali limiti imposti dallo stesso Parco, facendo crescere così ulteriormente i vincoli per lo sviluppo del nostro territorio. A parere di Balice e di Castriota, inoltre, Serracapriola avrebbe avuto in questi anni solo vincoli e danni dall'appartenenza al Parco Nazionale del Gargano. Perplessità sulla scelta di entrare a far parte del consorzio di comuni è stata espressa anche dai consiglieri della lista civica "Rosamaria Giacci per Serracapriola", Rosamaria Giacci e Angelo Giuliano. Perplessità sia per quanto riguarda il costo a carico del comune per l'adesione al consorzio, costo che il sindaco ha detto dovere essere ancora definito dalla Regione Puglia, ma che comunque "non può essere superiore al 20% del totale", che per quanto riguarda il "peso politico" che Serracapriola potrebbe avere nel nuovo organismo. Alla fine della discussione, 12 i voti favorevoli all'approvazione dello statuto, 3 i contrari e 2 gli astenuti.
Dopo l'approvazione all'unanimità di un Ordine del giorno sul processo costituente europeo, proposto dal capogruppo della Cdl, Romeo Velotti (FI), si è fatta ancora più accesa ed aspra la discussione sull'ultimo punto all'ordine del giorno dei lavori dell'assemblea: Istituzione di una commissione consiliare, ai sensi dell'articolo 12, commi 1 - 2 - 3 dello Statuto Comunale. Una commissione, a detta del sindaco, "non d'inchiesta, ma di studio, senza intenti polemici, nata per analizzare atti e decisioni passate alfine di fare una giusta programmazione per il futuro di Serracapriola". Grave, inoltre, sempre a parere di Camporeale, la situazione economica debitoria lasciata dalla passata amministrazione, per scelte "discutibili" e da verificare, alle quali vanno aggiunte richieste di pagamento di vecchie pendenze da parte della Regione Puglia o di altri soggetti arrivate recentemente in Municipio, o che potrebbero arrivare a breve.
Offensive, le motivazioni e le parole stesse del sindaco nel presentare la commissione, secondo il consigliere di minoranza Castriota, che per protesta ha abbandonato l'aula.
"Sulla contabilità del comune non ho le idee chiare, perciò, senza voler tuttavia dare inizio ad alcuna caccia alle streghe, ho proposto l'istituzione della commissione, alfine di accertare lo stato reale della situazione del comune di Serracapriola", così il consigliere di maggioranza Luigi Ciannilli, che per illustrare la sua richiesta ha citato direttamente anche le relazioni del revisore dei conti del comune e quella programmatica 2006-2008 elaborata dagli uffici comunali.
La ricerca di un alibi da parte dell'amministrazione comunale, per non tenere fede agli impegni presi in campagna elettorale, invece, secondo Torres, sarebbe la creazione della commissione, della quale "non si comprenderebbero bene le reali finalità. Se sui conti, c'è la magistratura, se sulle scelte politiche, gli elettori di Serracapriola si sono già espressi."
Ipotesi, questa dell'alibi, respinta dal sindaco, che ha ribadito di voler tenere fede agli impegni assunti in campagna elettorale.
"Chi eredita, eredita debiti e capitali", il lapidario commento di Balice che ha invitato il sindaco ad amministrare e a rispettare gli impegni elettorali presi e a rivolgersi alla magistratura, se a suo avviso vi sono state in passato delle cose "poco chiare".
Di rimando, Leombruno ha replicato dicendo che "il bigliettino da visita dell'amministrazione è stato il Serra Estate 2006".
In difesa della commissione è intervenuto anche d'Onofrio per il quale l'amministrazione non è ancora in grado di poter quantificare i debiti fuori bilancio.
Definendo la commissione in questione "uno strumento democratico" la consigliera Giacci ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo alla creazione del nuovo organismo, che per statuto dovrà essere composta da 5 componenti della maggioranza e 3 della minoranza, che ne avrà anche la presidenza.
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