AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI CAPITANATA
Foggia 1969
COMMEMORAZIONE INNANZI IL CONSIGLIO PROVINCIALE
Per la tragica scomparsa dell'assessore alle Finanze
PRIMIANO MAGNOCAVALLO, il 16 dicembre 1969, la Presidenza della
"Provincia" convocò il Consiglio Provinciale
in seduta straordinaria, quale prima testimonianza di cordoglio
e tributo di onori alla di Lui memoria.
AlIa commemorazione parteciparono tutti i Consiglieri : 1.
Emilio Amoroso; 2. Vittorio Barbetta; 3. Nicola D'Andrea; 4. Bios
De Maio; 5. Alberto De Santis. 6. Paolo De Tullio; 7. Filippo
Di Venosa; 8. Pasquale D'Orsi; 9. Francesco Paolo Galasso. 10.
Antonio Grosso. 11. Michele Lattanzio; 12. Vincenzo Grimaldi;
13. Ferdinando Marinelli; 14. Giuseppe Matassa; 15. Matteo Merla;
16. Filippo Mondelli; 17. Teodoro Moretti; 18. Antonio Nardella;
19. Pasquale Panico; 20. Alberto Perfetto; 21. Mario Di Gioia;
22. Michele Protano; 23. Matteo Renzulli; 24. Pasquale Ricciardelli;
25. Renato Rocca; 26. Angelo Rossi; 27. Giuseppe Scirpoli; 28.
Berardino Tizzani; 29. Savino Vania.
Le commosse rievocazioni fatte dagli esponenti dei partiti
in auIa furono concluse dal presidente, avv. Berardino Tizzani,
con le seguenti parole :
"E' particolarmente doloroso per me concludere questa seduta,
indetta al solo scopo di commemorare Chi sembra ancora seduto
fra i banchi, insieme con noi, tanto e vivo il ricordo della sua
presenza in quest'auIa, il suono stesso della sua voce.
Sembra proprio che non sia accaduto nulla, che Egli segga li,
suI suo scranno, pronto a riprendere il discorso interrotto nell'ultima
seduta, ad illustrarci ancora questo o quell'aspetto del bilancio
1969, a rispondere, con la solita pacatezza, agli interventi dei
consiglieri, a richiamare la nostra attenzione suI dettato preciso
della legge.
E sarebbe bello scacciare dalla nostra mente con un gesto deciso
il pensiero doloroso della sua morte, come si fa con un sogno
spiacevole, un ricordo sgradito, un episodio paventato, ma non
accaduto.
Ma il suo posto non occupato ci richiama drammaticamente alla
realtà; il vuoto che si nota nei banchi della Giunta sta
ad indicare, con inesorabile evidenza, che la sua morte è
un fatto vero, compiuto, immodificabile. Sono passati soltanto
quindici giomi dal tragico incidente stradale che lo travolse,
ritomando da Roma, ove si era recato per seguire, sollecitare,
definire varie pratiche nell'interesse del nostro Ente.
Rivivo Io smarrimento sofferto alIa prima notizia della sciagura,
che mi raggiunse a Manfredonia la mattinata di quella domenica;
l'accorrere precipitoso a San Severo, insieme con l'amico De Maio.
Rivedo, in rapida successione, la sua figura, nel lettino dell'Ospedale,
i volti addolorati ed ansiosi dei famigliari e degli amici, l'andirivieni
premuroso ed affettuoso del prof. Cerulli e di tutti gli altri
medici. Trascorsero stentatamente sette giomi di buone e cattive
notizie, fino alIa crisi più grave, proprio quando sembrava
che il pericolo fosse superato, fino alIa tragica serata di agonia,
domenica ed, infine, alIa bara e al nostro uItimo saluto, tra
il pianto sincero di migliaia di persone.
Quanti ricordi!
Il caro Primiano, che era nato quarantacinque anni fa, a Serracapriola,
che aveva dato i natali a Ferdinando de Luca, io Io conobbi a
Macerata, in collegio, quando, nel pieno della giovinezza, pensava
di dedicare la sua vita al servizio di Dio, fra i Salesiani.
La malferma salute gli impedi di essere ordinato sacerdote, procurandogli
la prima grande amarezza; ma, essendo egli deciso ad adoperarsi
in qualsiasi modo per il bene degli altri, non trovò terreno
più propizio di quello politico ed amministrativo, tanto
bisognoso di uomini come Lui.
Aderì alIa Democrazia Cristiana, per una scelta fatale
suggerita dalla profonda religiosità cristiana, che gl'infondeva
una fiducia incrollabile nei valori della democrazia.
In breve tempo fu sindaco della sua cittadina, della quale si
occupò, per otto anni, contribuendo alIa risoluzione di
molti suoi problemi, fino a quando il consenso popolare, sempre
crescente, Io elesse ad una carica pubblica di maggior respiro
e responsabilità, in seno al Consiglio Provinciale, che
lo volle assessore, prima alIa pubblica istruzione, poi alle finanze.
Ed in questo ruolo, credo, Io ha conosmuto la maggior parte di
voi.
Anche come assessore, la sua giornata laboriosa fu interamente
dedicata ai problemi degli altri; a quelli di carattere generale
e di sviluppo economico e sociale dell'intera Provincia, che egli
seguiva con spirito di vero meridionalista, e a quelli singoli,
individuali, che contribuiva a risolvere senz'ombra di clientelismo
o di paternalismo, con la serena disponibilità di chi compie
un atto naturale, quasi dovuto, senza corrispettivi presenti o
futuri.
Viveva, francescanamente, ma senza sofferenza, perche non avvertiva
i bisogni consumistici della società contemporanea; l'unico
suo diversivo era costituito dai ritiri spirituali, dai convegni
di studio, da cui tornava ancor piU rafforzato nella fede e nei
propositi.
E in tutta la sua attività, che Io impegnava senza limiti
di tempo, non conosceva la stanchezza, la pausa, l'arresto. Dormiva
poche ore : all'alba era già in piedi, per ascoltare la
Messa; poi si dedicava al suo lavoro che, con le brevi interruzioni
per frettolosi pasti, durava fino a notte inoltrata.
Perciò era sempre così pronto, cosi preparato, cosi
competente, in ogni questione, in ogni dibattito affrontato in
questa aula; e non interveniva mai senza aver approfondito l'argomento,
avendo sviscerato tutti i suoi aspetti, con quella che poteva
sembrare una eccessiva meticolosità ed era, invece, frutto
di costante impegno, di dedizione, di manifestazione di senso
di responsabilità.
In ogni sua azione si poteva cogliere, quasi plasticamente, queIIa
tensione morale che era Ia molla, Ia ragione intransigente dei
principi praticati verso chiunque ed in tutte le circostanze.
Martin Luther King, nel suo volume "La forza di amare",
dice : "Ogni persona deve provare interesse per se stessa
e sentire la responsabilità di scoprire la propria missione
nella vita.
Dio ha dato ad ogni persona normale la capacità di realizzare
qualche fine: certo, alcuni sono dotati di più talenti
degli altri, ma Dio non ha lasciato nessuno di noi senza qualche
talento. Dentro di noi vi sono facoltà creative potenziali,
e noi abbiamo il dovere di lavorare assiduamente per scoprire
queste facoltà.
Una volta che uno abbia scoperto per che cosa è fatto,
egli deve impegnare tutte le facoltà del suo essere nella
realizzazione di tale cosa, e deve cercare di farlo così
bene che nessuno potrebbe farlo meglio : deve farlo come se Dio
Onnipotente Io chiamasse in questo particolare momento della storia
a questo scopo.
Nessuno mai dà un grande contributo all'umanità
senza questo solenne senso di intenzionalità e questa ostinata
decisione".
Ed il Concilio Ecumenico Vaticano II, a proposito dei laici :
"L'indole secolare è propria e peculiare dei laici...
Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno
di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio.
Vivono nel secolo, cioè implicati in tutti i singoli i
doveri e affari del mondo e nelle ordinarie condizioni della vita
familiare e sociale, d cui la loro esistenza è come intessuta.
Ivi sono da Dio chiamati a contribuire, quasi dall'intemo a modo
di fermento, alIa santificazione del mondo mediante l'esercizio
del proprio ufficio e sotto la guida dello spirito evangelico,
e in questo modo, a manifestare Cristo agli altri, principalmente
con la testimonianza della loro stessa vita, e col fulgore della
loro fede, della loro speranza e carità. Aloro quindi particolarmente
spetta di illuminare e ordinare tutte le cose temporali, alle
quali sono strettamente legati, in modo che sempre siano fatte
secondo Cristo, e crescano e siano di lode al Creatore e Redentore".
Ed erano appunto questi i principii che Magnocavallo manifestava
con la sua attività, il programma che seguiva e realizzava
nella sua vita.
Questo era Primiano Magnocavallo.
Ma è inutile che io delinei ancora il suo profilo morale,
con tutte le doti di uomo, di cattolico, di cittadino e di amministratore
serio, onesto responsabile e competente. tutti Io avete conosciuto
e stimato.
E la testimonianza di questa stima e, quindi, del lutto sincero
per la sua scomparsa sono i funerali, svoltisi con la partecipazione
di tante Autorità, dal Prefetto e Mons. Vescovo Vailati,
al Ouestore, ai parlamentari, ai sindaci, ai consiglieri provinciali
ed agli amministratori di ogni tendenza politica; Io sono la presente
commemorazione e quelle, che si vanno svolgendo presso altri enti.
Il Consiglio Comunale di Foggia lo ha commemorato nella seduta
di qualche giorno fa; così pure il Consiglio di Amministrazione
dell'Ente Provinciale per il Turismo e il Consiglio Comunale di
Ascoli Satriano con l'intervento degli amici Perfetto e Rossi;
molti altri Consigli si accingono a farlo, perché unanime
è il lutto, come fu unanime l'apprezzamento della vita
e delle opere di Primiano Magnocavallo.
Il Consiglio Provinciale di Foggia, a mio parere ed a parere degli
amici di Giunta, due iniziative sarà chiamato a prendere
per completare la presente celebrazione :
- una pubblicazione "in memoriam", con l'ultimo discorso
di Magnocavallo, che rappresenta il testamento spirituale che
ci ha lasciato, e con gli interventi di questa sera;
- la istituzione di cinque borse di studio per tre anni consecutivi
per altrettanti studenti meritevoli della nostra Provincia (a
parità di condizioni, con preferenza di quelli nativi di
Serracapriola) per consentire la frequenza all'Università.
Amici Consiglieri,
è consuetudine parlare bene dei morti, decantarne le virtù,
ricordame i meriti; ma credo che non sempre le lodi e gli apprezzamenti
siano meritati e sinceri, come in questa triste occasione.
La perdita che abbiamo subito è troppo grave e tutti ce
ne renderemo conto, al di là di ogni pietoso rimpianto,
nella nostra attività concreta di ogni giorno.
Egli c i ha, però, lasciato un insegnamento notevole e
prezioso.
Con umiltà, con profonda umiltà, ci sforzeremo di
raccoglieme la testimonianza e l'esempio, di seguime le orme,
di camminare sulla strada da lui tracciata".