Il 26 dicembre 1946 un gruppo di fascisti e di reduci della Repubblica
di Salò, tra cui Giorgio Almirante, costituì il
MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO (MSI), fedele all'ideologia e agli
stili del ventennio.
Ernesto de Marzio, già federale fascista di Potenza, (nato
a Serracapriola il 19-8-1910 e morto a Roma il 26-8-1995) "fu
tra i fondatori del MSI dove è stato una delle personalità
più rilevanti sia come Vice Segretario del partito che
come Presidente del Gruppo Parlamentare, carica che ha mantenuto
dal 1969 al 1976".
Deputato per sei legislature, il 22 gennaio 1955 "rifiuta
di pronunciare un intervento alla Camera perché il presidente
di turno è il comunista Edoardo D'Onofrio, accusato dai
neofascisti di aver tenuto in Russia un atteggiamento duro nei
confronti dei prigionieri italiani di guerra. Giuliana Nenni,
socialista, schiaffeggia un deputato missino, che aveva minacciato
di cacciare dall'aula D'Onofrio. La seduta della Camera è
sospesa, mentre il gruppo democristiano propone un'inchiesta parlamentare
per accertare il comportamento di D'Onofrio in Russia; la proposta
è respinta dal PSDI, dal PRI e dalla sinistra democristiana.
Il 15 febbraio la DC sospenderà per quattro mesi da ogni
attività di partito Giuseppe Togni e Novarino Faletti,
che avevano votato contro le sanzioni parlamentari inflitte a
de Marzio per il comportamento tenuto nei confronti di D'Onofrio"
(da "il Giornale").
"Nel 1976 Ernesto de Marzio uscì dal MSI - Destra
Nazionale con metà dei gruppi parlamentari e con tanti
amici, capeggiando la scissione di Democrazia Nazionale, dopo
essere stato per anni il più forte sostenitore di una destra
democratica." (Vedi "Elogio funebre in memoria di Ernesto de Marzio").
A Serracapriola il MSI ebbe fedelissimi e accesi sostenitori,
tra cui Carlo Castriota e il figlio Michele, segretario della
locale sezione per molti anni, anche quando questa diventò
sede di "Alleanza Nazionale" di G.Fini.
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