Sull'onda del buon ricordo lasciato dal Carrara nell'AmministrazIone dell'altro dopo guerra, il neo sindaco designato ebbe in paese festose accoglienze dai suoi simpatizzanti e nessuna ostilità dagli avversari. Bene assistito dai diretti collaboratori, aveva un sorriso ed una buona parola di speranza per tutti i numerosi cittadini che si recavano sul Municipio a chiedere qualcosa.
Ottimista per natura trasferì il suo ottimismo e forse anche la buona fede, sulle bancarelle nel corso dei comizi elettorali che si andavano tenendo in vista delle elezioni. La visione del futuro era paradisiaca, e le promesse furono tante.
Tante che gli consentirono di vincere largamente il turno elettorale.
Le elezioni si svolgevano con il sistema maggioritario sicché il consiglio poteva contare su una maggioranza di sedici consiglieri contro i quattro della minoranza.
Al momento dell'insediamento del nuovo consiglio, il 27 aprile 1946 si procedette alla nomina del Sindaco, che naturalmente fu confermato nella persona di Domenico Carrara ed alla designazione degli Assessori, tutti socialcomunisti, nelle persone di Torzilli Alessandro e Coco Raffaele confermati, oltre ai nuovi Magnocavallo Federico e Faienza Emilio.
Ben presto la nuova Amministrazione dovette constatare che l'entusiasmo, la fiducia, la buona volontà non erano bastevoli a sopperire lo stato di autentica necessità in cui trovavasi la piupparte della popolazione.
D'altra parte erano in vista grandi avvenimenti su scala nazionale come il Referendum istituzionale e l'elezione dell'Assemblea Costituente e pertanto era necessario accattivare al Partito le simpatie del corpo elettorale.
Nonostante le casse comunali fossero completamente esauste, l'Amministrazione per accattivarsi la fiducia ed averne la collaborazione non esitò a concedere ai dipendenti comunali i miglioramenti di trattamento economico concessi agli statali.
Nonostante fossero stati riassunti i dipendenti a suo tempo epurati, non si pensò minimamente di licenziare i dipendenti assunti in loro vece sicché si doveva far fronte a spese impossibili.
Per turare in qualche modo le falle che si erano aperte si ricorse all'alienazione, per vendita, di suoli edificatori di proprietà del Comune, siti nella zona delle fornaci. Era solamente una boccata di ossigeno mentre ben sostanziosa sarebbe stato l'aumento di canoni enfiteutici, censi e livelli gravanti sui beni del demanio comunale. La deliberazione degli aumenti approvata dal consiglio comunale il 12 luglio 1947 e ratificata dalla Giunta Provinciale Amministrativa veniva annullata dalla magistratura ordinaria cui erano ricorsi alcuni contribuenti.
Era un brutto colpo per una Amministrazione che pretendeva di avere la botte piena e la moglie ubbriaca.
I partiti del Fronte popolare, lo stesso che reggeva l'Amministrazione comunale di Serracapriola, ebbero anche qui la solenne batosta delle elezioni politiche del 18 aprile 1948 elezioni che videro il trionfo incontrastato della Democrazia Cristiana e l'elezione al Parlamento del concittadino Gustavo De Meo, il primo dei serrani cui era concesso il titolo di Onorevole.
A breve distanza da queste elezioni politiche, forse fiutando il vento infido, numerosi consiglieri comunali rassegnarono le dimissioni. La sorte della terza Amministrazione Carrara era segnata. Essa fu sciolta il 19 Maggio 1948.