Dopo pochi giomi dalla consultazione elettorale e precisamente il 30 ottobre del 1920, i neo eletti si insediarono a palazzo Arranga tra grida di giubilo e sventolii di numerose bandiere rosse.
A rappresentare la minoranza furono chiamati il dott. Luigi Gatta, il dott. Vincenzo Castelnuovo, il dott. veterinario Vincenzo Alberico ed infine il sig. Carlo De Luca.
Fu eletto Sindaco il mugnaio Attilio Centuori, Assessori Domenico Carrara, Giorgio Fiorentino, stagnaro, Domenico Preziosi,sarto e Teodorico Marinelli agricoltore.
Pochi giorni dopo l'insediamento il Sindaco Centuori si trasferì a Milano dove aveva famiglia ed affari affidando le redini dell'amministrazione all'assessore anziano Domenico Carrara un elemento giovane e dinamico, ma assolutamente digiuno di pratiche amministrative. Per dippiù la segreteria del Municipio era affidata ad elementi itineranti, che poco conoscevano i problemi del paese, diffidavano dell' amministrazione socialista con la quale o non collaboravano o addirittura mal consigliavano.
Il dopoguerra era difficile: mutilati e combattenti erano per la piupparte privi di lavoro sicché si verificavano scioperi a catena, invasioni di terre che i proprietari non potevano coltivare per mancanza di mezzi, violenze e minacce anche nei confronti degli agricoltori che durante gli scioperi tentavano di andare in campagna a provvedersi di legna per il riscaldamento o a far provvista di verdurao di frutta per la propria famiglia.
L'Amministrazione si era trovata a governare un paese stremato dalla lunga guerra e dalle malattie.
Obbiettivamente le difficolta erano imponenti e dai banchi della minoranza si rimproverano le mancate promesse. Dalla maggioranza partivano insulti e minacce sicché nel corso della tempestosa seduta consiliare del 2 luglio 21 i consiglieri di minoranza abbandonarono l'aula per non più metterci piede.
Intanto l'indirizzo politico generale era andato mutando, i gagliardetti fascisti garrivano al vento, non si parlava più del sole dell'avvenire. L'amministrazione socialista non fece, in verita, cattiva amministrazione. Aveva fatto solamente impossiibli promesse ed ora la gente le voltava le spalle. Non erano trascorsi due anni dall'insediamento che l'Amministrazione Centuori-Carrara era costretta a dimettersi. Domenico Carrara prendeva anche lui, melanconicamente la strada di Milano a cercarsi un lavoro. In paese lasciava di sé un buon ricordo.
Era il novembre del 1921.