LE REGOLE del dialetto serrano
Ncine
Giuseppe Gentile

Ncine, n.m. – Uncino; tanti sono gli uncini diversificati per l’uso che se fa. L’uncino fissato ad un manico di legno e conficcato dal norcino (ccidèpórce) sotto il grugno del maiale serviva per trascinare l’animale su una panca prima di sgozzarlo; ndì chijanche ce stànne èppese è tantè incine, carne, pèrèture, làrde, supprescète, sevucicce, fechètazze, chèpecolle (nelle macellerie sono appesi ai tanti uncini, carne, salami e gli animali macellati); ndó te cride chè stanne i larde n’ce stanne manche i ncine (dove credi che ci sono i lardi non ci sono nemmeno gli uncini, il detto è riferito a coloro che ostentano ricchezze che non hanno); ‘a lupère té ‘i ncine (il rampino, formato da uncini, serve per recuperare cose cadute nei pozzi).




























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