Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere

Dalla fine del 1500 fino alla metà del 1700 i monopoli prosperarono un po’ ovunque. Lo Stato monopolizzò i tabacchi, la polvere da sparo, i prodotti chimici ed altri prodotti di largo consumo. Nel 1862 lo Stato italiano assunse la produzione e la distribuzione di sali e tabacchi in regime di monopolio con l’obiettivo di massimizzare i proventi dello sfruttamento delle connesse attività economiche a favore dello Stato.
Da allora l’esercizio del monopolio dei Tabacchi è stato gestito direttamente dallo Stato attraverso i diversi organismi che si sono succeduti: 1) 1862-1868 Direzione generale delle gabelle – 2) 1868-1883 Regia cointeressata – 3) 1884-1927 Direzione generale delle Privative.
L’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato fu istituita con il regio decreto legge dell’ 8 dicembre 1927 n.2258 con il compito di svolgere “ servizi di monopolio di produzione, importazione e vendita dei Sali e tabacchi e produzione e vendita del chinino di Stato”.
Essenziali per la collettività sono state le privative del sale e il monopolio del chinino, esercitato senza fini di lucro, per finalità di medicina sociale. Legato all’evoluzione del costume sociale ed ai consumi “voluttuari” è invece lo sviluppo del monopolio del tabacco che da sempre ha ossigenato l’economia dello Stato.
Riguardo alla vendita del chinino di Stato in base alla suddetta legge 8-12-1927 a Serracapriola il dott. Luigi Gatta, sindaco del paese dal 20-09-1901 al 23-05-1905, nell’anno 1902 precorse i tempi avendo fatto istanza all’Intendente di Finanza di Foggia ed ottenne che fossero autorizzati a vendere il Chinino dello Stato i locali rivenditori di Sali e tabacchi Giacomo Giannini e Coco Giuseppe, e ciò perché la popolazione potesse ottenere il farmaco al massimo buon mercato, nonostante il Gatta avesse il fratello Tobia (1871-1928) farmacista che esercitava in questo Comune (da un certificato del sindaco di Serracapriola Giuseppe Castelnuovo del 20-01-1906).
Negli anni ’80 e ’90 l’Amministrazione dei Monopoli di Stato subì diverse modifiche che portarono progressivamente l’Italia ad abbandonare il regime di monopolio sulla produzione dei sali e tabacchi, e contestualmente ad acquisire il monopolio nel settore del gioco pubblico. Nel 1999, ai sensi del d. lgs 283/1998, venne appositamente istituito il nuovo Ente Tabacchi Italiani (ETI), a cui vennero trasferite diverse funzioni attribuite precedentemente all’Amministrazione, poi trasformato nel 2000 in società per azioni ed infine ceduto nel 2004 alla società privata British American Tabacco (BAT). La British American Tabacco Italia S.p.A. è nata ufficialmente il 1° giugno 2004 dalla fusione con ETI s.p.a. –
L’insegna “Sali e Tabacchi”delle rivendite di generi di monopolio, fu mantenuta per parecchi anni a Serracapriola, dopo che venne abolita nel 1975 l’imposta sul sale e con essa il regime monopolistico. Con il rinnovo dei locali fu aggiornata anche l’insegna conservando il numero originario “Tabaccheria-Valori Bollati”. La numerazione delle rivendite, impressa sulle insegne, che a Serracapriola negli anni ’50 era arrivata a sei, veniva data dalla Federazione di Bari per ogni richiesta ma non corrispondeva necessariamente all’età dell’esercizio.

I tabaccai (sèlèjule)

Della rivendita n.1, sita in Corso Garibaldi orientale n.83, era proprietaria nel 1935 Beatrice Rovello, coadiutrice Amalia Palazzo. Dopo la morte della titolare il “Sali e Tabacchi” fu acquistato intorno alla fine degli anni ’40 da Amalia Palazzo, coadiuvata dalla sorella Concetta. Poi venne gestito dal fratello della titolare, Luigi Palazzo (1908-1979) e dal 1° gennaio 1981 sua moglie Luigia Gatta, come subingresso, causa mortis, ebbe per voltura a suo nome la licenza, in qualità di appaltatrice novennale dell’esercizio. In seguito passò a Buccino Lucia in Palazzo. Dal 2006 la titolare della “Tabaccheria” è la figlia Teresa Palazzo in Gentile.
Giovanni Bucci (1886-1954) era il titolare della rivendita n.2, sita in via Nicola Ciampa n.2. All’età di 74 anni cedette l’attività a Luigi di Girolamo, titolare dal 14 febbraio 1950 al 26 settembre 1977, quando cedette l’esercizio ad Antonio di Lello, perché non gli fu concesso di spostare il suo Sali e Tabacchi su Corso Garibaldi, dove poi aprì la nuova attività commerciale di Elettrodomestici. Al di Lello subentrarono negli anni, Antonio Luigi De Meo dal 1881 al 1995; Vincenzo Signorile, il figlio Fortunato e poi Teresa Tavani di Chieuti che spostò la rivendita in Corso Garibaldi occidentale n.66, rinnovandola anche con la nuova insegna “Tabaccheria V.B. n.2 e Profumeria”. Dal 2009 è titolare dell’esercizio Filomena Rosa Ciavarella di San Severo.
A Giuseppe Coco (1858-1944), secondo marito di Virginia Santelia, carabiniere con Medaglia di Bronzo al Valor Civile, al congedo lo Stato assegnò per riconoscenza una rivendita di generi di monopolio. Sorse in Largo Falcone n. 11 il “Sali e Tabacchi n.3” di Giuseppe Coco, già in essere nel 1902 come esercente tabaccaio (documentato dal certificato su citato) con Rosaria Musticchio (1879-1965) Sèrucce ‘a Cóche, coadiutrice e poi titolare dal 1926 per 32 anni. Alla Musticchio subentrarono: dal 1958 Grazia Marolla; dal 1969 Rosaria Merigioli e il marito Gabriele Ruberto, coadiutore, i quali nel 1985 rinnovarono alla grande l’esercizio nella nuova sede in Corso Garibaldi orientale n.151 “Tabaccheria e Lotto n.3” e dal 2000 il figlio Raffaele Ruberto (deceduto prematuramente nel 2009). Attualmente la nuova proprietaria della Tabaccheria V.B. è Danila D’Alonzo.
La rivendita di Sali e Tabacchi n.4 nacque quando Antomillo Marinelli, reduce dalla guerra di Libia (1911-1912), a causa della sua invalidità, ebbe la concessione di una rivendita di generi di monopolio in Corso Garibaldi orientale n.17. Nel 1917 subentrò nell’attività il figlio Giuseppe che nel 1920 accantonò il tabacchino e sviluppò un ingrosso di generi diversi con sede in via Sant’Angelo n.13. Soltanto nel 1947, anno del decesso di Giuseppe, fu riaperto il Sali e Tabacchi n.4, gestito dalla moglie Lucia Torres (n. 18-08-1888); poi passato alla figlia Assunta Marinelli (1920-2008) e al marito Giovanni Caccavone (1912-1986), coadiutore. In seguito l’esercizio fu acquistato da Alberto Taunisio. Nel 1992 l’attività, a causa del decesso del titolare, fu venduta a Nicola Balice, che, avendo rilevato il Tarcibar di Tarcisio Boi, trasformò il locale in corso Garibaldi n. 17 in “Bar Tabaccheria Europa n.4”. Dal 2011 è titolare dell’esercizio il figlio Giuseppe.
Il Sali e Tabacchi n.5, intorno alla fine degli anni ’40, si trovava a Tronco, frazione di Serracapriola, in uno spaccio di generi diversi gestito dal titolare Casimiro Valentino. In quegli anni Tronco, tenuta dei Maresca, era popolata da pastori, contadini, artigiani e assegnatari dell’Ente Riforma.
Il 13 giugno 1956 fu inaugurato a Serracapriola l’Albergo Ristorante San Giorgio di Felice Castriota in viale Roma (oggi viale Aldo Moro) con il Bar Tabaccheria Riv. n. 6 – licenza speciale per il distributore di benzina posizionato a pochi passi. Dopo la chiusura del complesso alberghiero, il bar tabaccheria fu rilevato nel 1975 dal pasticciere Carmine Padovano che lo gestì per 27 anni. Dal 2002 è passato ai coniugi Claudio Gentile e Clementina Lombardi che lo hanno rinnovato con la nuova insegna “Paradise- Bar Pasticceria-Tabaccheria”.