Lo scopo della nascita dell’Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere ed i rapporti interdipendenti con la consorella Frentana (molti coltivatori, essendo cerealicoli e olivicoli erano soci delle due società), nata dieci anni prima, sono stati già citati, per ovvie ragioni, nella storia della cooperativa cerealicola.
La documentazione limitata e confusa della cooperativa olivicola, finanziata dalla Frentana, chiarisce sin dall’inizio le varie difficoltà del suo operare per il semplice fatto che non è riuscita a realizzare l’oleificio cooperativo, scopo della sua nascita e della sua esistenza. Se ciò fosse avvenuto, con la trasformazione in proprio del prodotto e l’imbottigliamento dell’olio, ci sarebbe stata la realizzazione e lo sviluppo della società.
L’ O.C.A.T. viene promosso dalla Sezione Speciale per la Riforma Fondiaria in Puglia, Lucania e Molise e da altri 25 soci promotori con un capitale sottoscritto di £. 1.740.000 di cui £. 1.250.000 sottoscritto dalla S.S.R.F.
Il 27 gennaio 1965 viene costituita la Società Cooperativa a responsabilità limitata denominata “Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere”, con atto rogito del notaio Dr. Lorenzo Carusillo n.7675 di Repertorio, registrato a Torremaggiore il 15-02-1965 al n.128, omologato dal tribunale di Lucera in data 10-03-1965 e depositato presso la Cancelleria del medesimo tribunale al n.59 del registro d’ordine e n. 323 del Registro Società. Il termine di durata della società, tenuto conto delle eventuali proroghe, arriverà al 31 agosto 2010.
La Cooperativa, usufruente a Serracapriola della stessa sede, in corso Garibaldi 62, della consorella “Frentana” nata nel 1955, regolarmente iscritta al Registro Prefettizio di Foggia, nasce con lo scopo primario di realizzare un oleificio per la trasformazione delle olive dei soci ed un eventuale imbottigliamento del prodotto finale. Scopi sociali secondo l’art. 3 dello statuto: lavorazione in comune delle olive prodotte dai soci per estrarne oli di qualità superiore; vendita in comune degli oli prodotti e dei sottoprodotti ottenuti; organizzazione commerciale ed industriale idonea per il collocamento di tutti i prodotti; distribuzione tra i soci del ricavato delle vendite, dedotte le spese e gli oneri quale corrispettivo delle olive consegnate all’oleificio, in ragione della loro qualità, quantità e resa in olio; assistenza ai soci di tutto ciò che può contribuire al miglioramento e all’ incremento dell’agricoltura; esercizio del credito ai propri soci sia in ordine alle esigenze inerenti alla conduzione dei loro oliveti che alle anticipazioni sulle olive.
Secondo lo statuto il Consiglio di Amministrazione, è costituito di sette membri (quattro eletti dall’Assemblea dei soci e tre dall’Ente di Sviluppo) per la durata in carica di anni tre.
Presidenza Roberto Magnocavallo 1965-1966
5 aprile 1965. Il 1° Consiglio di Amministrazione, eletto a norme di statuto, è costituito da Roberto Magnocavallo presidente, Nicola Saracino vice presidente (n.S.R.); Trento Mario Busoni consigliere tecnico (n.S.R.), Vincenzo Baranella (n.S.R.), Gabriele Cocumarolo, Giuseppe Quaranta, Vincenzo Santelia, consiglieri; collegio sindacale, dott. Luigi Rutigliano presidente (n.S.R.), sindaci effettivi Giovanni Brunetti e Carlo Poerio D’Orio, sindaci supplenti Michele De Cillis (n.S.R.) e Vincenzo D’Amicis; presente il dott. Torelli, funz. S.S.R.F. Bari. Probiviri: Salvatore De Girolamo, presidente, n. I.P.A.; Felice Pennelli n. Sez. E.R.; dott. Gabriele Giannubilo, eletto dall’assemblea. Si delibera la nomina del segretario della Frentana Vittorio Leccisotti, anche a segretario dell’O.C.A.T.
Vengono ammesse le domande di 148 aspiranti a soci della cooperativa. Le prime spese effettuate vengono anticipate dalla cooperativa cerealicola Frentana.
Si delibera di promuovere la realizzazione di un oleificio della capacità lavorativa di q.12.000 e del costo di £. 150.000.000 e di chiedere un sussidio al Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste pari al 50% dell’importo.
Per l’ubicazione dell’oleificio l’OCAT richiede parte del suolo di ha 0,98,70 acquistato dalla Frentana il 12 aprile 1965. Ma l’atto di acquisto non è stato mai stipulato dati i requisiti mancanti previsti dalla legge per l’uso richiesto.
18 dicembre 1965. Il CdA su proposta del presidente all’unanimità delibera di inoltrare domanda per associare la cooperativa all’Associazione di zona tra produttori di olive della provincia di Bari, Foggia e Matera con sede a Bari in via Michelangelo Signorile n.34. Il Collegio Sindacale, dopo un accurato controllo, rileva delle irregolarità e invita il CdA di sanarle.
25 gennaio 1966. Il presidente Roberto Magnocavallo presenta domanda di dimissioni irrevocabili sia da presidente che da consigliere per aver assunto un altro incarico alla filiale di Serracapriola del Consorzio Agrario Provinciale non compatibile con le cariche attualmente ricoperte nella cooperativa.
Al dimissionario R. Magnocavallo subentra alla presidenza N. Saracino
21 aprile 1966. CdA Presenti n.16 membri tra consiglieri, sindaci e segretario. È assente giustificato il consigliere Gabriele Cocumarolo.
O.D.G. Dimissioni del presidente presentate il 25-01-1966. Roberto Magnocavallo (già dimessosi per lo stesso motivo dalla Frentana come consigliere il 21 marzo 1966) per aver assunto altri incarichi non può esplicare la carica di presidente. Il Consiglio accetta le dimissioni e assume la presidenza il vice Nicola Saracino. Il posto vacante viene surrogato dal socio Giuseppe Capotorto che accetta la carica di consigliere. Si procede alla nomina del nuovo presidente. All’unanimità risultano eletti Nicola Saracino presidente e Gabriele Cocumarolo vice presidente.
5 novembre 1966. C.A. Approvazione del 1° bilancio chiuso al 31-08-1966. Conto Economico: Profitti e Rendite £ 756 – Rendite e Spese £ 156.612.
7 novembre 1967. Conto economico 1966-67. Profitti e Rendite £ 4985 – Spese e Perdite 201.652
19 dicembre 1967. Il C.A. delibera, in base all’art. 19 dello statuto, il recesso di 48 soci che non hanno effettuato la consegna delle olive alla cooperativa e l’ammissione di 192 nuovi soci.
Solo a partire dall’esercizio 1967/68 la cooperativa acquista olive dai soci (q. 9944,08) per la lavorazione ed estrazione dell’olio. Ma è costretta a servirsi degli oleifici dell’Ente di Sviluppo di Ruvo di Puglia, San Nicandro Garganico, Cerignola e Biccari, con il conseguente aggravio di spese. Per cui nel 1967 si adopera ad elaborare il progetto per la costruzione di un proprio oleificio cooperativo, e il 25 gennaio 1968 viene presentata la domanda al “Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste” intesa ad ottenere le sovvenzioni, ai termini degli art.9 e 16 della legge 27-10-1966, n.910, per la costruzione dell’oleificio sociale in comune di Chieuti.
Nella campagna olivicola del 1968 i soci conferiscono olive per q. 9.976,52 molite negli oleifici dell’Ente di Sviluppo. L’olio prodotto è di q. 1.850,234.
31 gennaio 1968. Esame approvazione definitivo progetto oleificio con tutte le somme. Nel marzo 1968 la cooperativa “Oleificio Alto Tavoliere” aveva n. 340 soci iscritti.
Triennio 1969-1971 (1968/69-1969/70-1970/71)
23 dicembre 1968. Rinnovo delle cariche sociali. Vengono riconfermati gli stessi consiglieri del precedente Consiglio di Amministrazione che nominano all’unanimità il 29 dicembre1968 presidente Nicola Saracino e vice presidente Gabriele Cocumarolo. Il CdA è formato: oltre ai su citati presidente e vice p.; consigliere tecnico Trento Mario Busoni; consiglieri, Vincenzo Baranella, Giuseppe Capotorto, Vincenzo Santelia, Giuseppe Quaranta; C.S. pres. dott. Luigi Rutigliano, sind. eff., Giovanni Brunetti, Carlo Poerio D’Orio, Michele De Cillis, Vincenzo D’Amicis; probiviri, Salvatore De Girolamo, Felice Pennelli, Gabriele Giannubilo; segr. Vittorio Leccisotti.
7 agosto 1969 Con atto ai rogiti del notaio Garzia di Serracapriola l’O.C.A.T. acquista un suolo, avente le caratteristiche richieste dall’Ufficio del Genio Civile di Foggia nella sua nota n.10289 del 12-04-1969 (distanza minima dallo stabilimento al ciglio della strada provinciale: metri 20), il fondo rustico di un ettaro, sito in agro del Comune di Chieuti alla contrada Tre Monti, in catasto rustico alla partita 685: foglio 28, particella 41. Si è già provveduto con tempestività a trasmettere all’Ufficio Lavori dell’Ente di Sviluppo i relativi dati topografici e catastali del nuovo suolo per far modificare la parte interessata del progetto.
Il presidente dell’Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere riceve il 14 ottobre 1970 la copia conforme del decreto ministeriale del 14 luglio 1970, a firma del Ministro Segretario di Stato on. Lorenzo Natali, col quale (visto il progetto del luglio 1969 a firma degli ing. Mario Villani e Pietro Francesconi per un importo di £.105.760.000) fu concesso alla ditta in oggetto il sussidio di £.49.489.000 nella spesa di £.98.978.000 riconosciuta ammissibile per la costruzione e relativa attrezzatura di un Oleificio Sociale in comune di Chieuti. Questo decreto di finanziamento scade il 5 ottobre 1971, in questi termini la cooperativa, per avere la sovvenzione, dopo la presentazione di tutta la documentazione richiesta, deve iniziare i lavori per la costruzione dell’oleificio sociale.
Triennio 1972-1974 (1971/72-1972/73-1973/74)
27 dicembre 1971. Rinnovo cariche sociali. I soci presenti dell’O.C.A.T. si sono riuniti per costituirsi in assemblea ordinaria ai sensi dell’art. 41 dello statuto sociale: 86 soci per voti n. 90, su un totale di n. 256 soci per voti n.260 - Approvazione del conto economico dell’esercizio dell’anno 1970/71 – Profitti e Rendite £ 297 – Spese e Rendite £ 179.864. L’assemblea riconferma e nomina gli stessi consiglieri, sindaci e probiviri. I consiglieri eletti a loro volta riconfermano presidente Nicola Saracino e vice presidente Gabriele Cocumarolo.
Il Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, dietro richiesta dell’O.C.A.T. di una proroga per l’inizio dei lavori dell’oleificio, la concede fino al 24 marzo 1972. Il 23 marzo dello stesso anno la cooperativa chiede al M.A.F. una ulteriore proroga dell’inizio dei lavori, fornendo i motivi che impedivano l’appalto dei lavori.
15 maggio 1972. In attesa di una risposta dal M.A.F. alla richiesta della seconda proroga, si riunisce il CdA, assente giustificato Carlo Poerio D’Orio, per discutere sull’appalto dei lavori per costruire l’oleificio. Dal verbale del consiglio di amministrazione risulta che l’8 marzo 1972 si è svolta la gara per l’appalto dei lavori edili per la costruzione dell’oleificio. La commissione per l’aggiudicazione dei lavori era formata dai consiglieri Nicola Saracino, Vincenzo Baranella, Santelia Vincenzo, dal dott. Gabriele Giannubilo, dai funzionari dell’Ente di Sviluppo, ing. Vincenzo Santarsiero, geom. Antonio Moccia, segretario Vittorio Leccisotti.
Il presidente informa che nessuna delle 39 ditte invitate alla gara ha risposto all’invito, per cui la gara è andata deserta. L’ing. Santarsiero fa rilevare la motivazione di questo risultato, dovuto ai prezzi riportati nel progetto che non potevano corrispondere a quelli attuali, perché il progetto stesso fu elaborato nel 1967, ben cinque anni addietro.
Il CdA delibera di chiedere all’Ente di Sviluppo di Bari l’aggiornamento dei prezzi sia per le opere edili in genere, sia per i macchinari ed attrezzature, onde poter chiedere al M.A.F. un finanziamento suppletivo, giustificato dall’enorme differenza dei prezzi dal 1967 al 1972.
Intanto dal ministro del M.A.F, in data 17 maggio 1972, perviene all’Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere un ulteriore avviso dove si comunica che, se entro il 20 giugno 1972 i lavori progettati non risultino iniziati, il ministero provvederà -senza altro avviso- alla revoca del provvedimento di sovvenzione dell’oleificio sociale.
Il 10 luglio 1972 arriva una raccomandata del ministro del M.A.F. alla cooperativa dove si comunica che non avendo la cooperativa eseguiti i lavori per la costruzione dell’oleificio con provvedimento in corso si dispone la revoca del decreto ministeriale con il quale venivano concessi i predetti benefici.
Intanto il direttore generale dell’Ente di Sviluppo dott. Girolamo Cappiello in risposta (5 settembre 1972) ad una lettera dell’on. Gustavo De Meo (26 giugno 1972) che esprimeva il malcontento dei coltivatori diretti di Chieuti e Serracapriola per la mancata realizzazione dell’oleificio, afferma che comprendeva bene lo stato d’animo degli agricoltori portati dall’attuale situazione alle più assurde conclusioni, ma i motivi che ostacolavano la costruzione dell’impianto sono più semplicemente di ordine tecnico amministrativo e non già dovuti a preordinate azioni di sabotaggio. Le voci che circolavano in paese in quel periodo riguardavano l’avversione dei frantoiani locali, non comprovata, alla nascita dell’oleificio sociale per ovvie ragioni di interesse.
Infatti arrivò alla cooperativa Alto Tavoliere il decreto ministeriale di revoca, datato 28 novembre 1972, concernente la concessione delle agevolazioni statali previste dall’art.9 della legge 27-10-1966, n.910, alla Società Coop.va a.r.l. denominata “Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere”. È disposto il disimpegno della somma di £. 49.489.000 pari al sussidio in conto capitale concesso. Alla revoca del mutuo integrativo ai sensi della legge 5 luglio 1928, n.1760 e dell’art.16 della legge 27-10-1966, n.910, si farà luogo con successivo provvedimento.
18 aprile 1973. La Cooperativa è in attesa di ricevere dalla F.E.O.G.A. il finanziamento necessario per la costruzione dell’Oleificio, con la quale ha avviato la pratica dal dicembre 1972. Nel contempo è stata indetta la gara di appalto per l’aggiudicazione dei lavori alla ditta costruttrice. Detta gara è andata deserta perché i prezzi non sono più rispondenti a quelli del mercato, per cui si cerca di provvedere in merito.
11 novembre 1974. Il presidente Nicola Saracino dichiara di rinunciare alla costruzione dell’oleificio così come progettato con la somma di £129.450.000 e di fare un nuovo progetto con prezzi aggiornati.
31 dicembre 1974. Rinnovo cariche sociali. L’assemblea dei soci all’unanimità riconferma gli stessi consiglieri, sindaci e probiviri uscenti. Seduta stante i consiglieri nominano presidente Nicola Saracino e vice presidente Gabriele Cocumarolo.
Triennio 1975-1977 (1974/75-1975/76-1976/77)
Esercizio sociale 1974/75, chiuso al 31 agosto 1975, approvato dall’assemblea ordinaria dei soci del 31 dicembre 1975. Soci al 31-8-1975 n.256. Consiglio di Amministrazione: Nicola Saracino, presidente; Gabriele Cocumarolo, vice presidente; dott. Trento Busoni, consigliere tecnico; Vincenzo Baranella, Giuseppe Capotorto, Giuseppe Quaranta, Vincenzo Santelia, consiglieri. Collegio Sindacale: dott. Luigi Rutigliano, presidente, Giovanni Brunetti e Carlo Poerio D’Orio, sindaci effettivi, Michele De Cillis e Vincenzo D’Amicis, sindaci supplenti. Collegio dei Probiviri: Francesco D’Orio, presidente, Felice Pennelli e Gabriele Giannubilo, membri. Segretario, Vittorio Leccisotti.
La situazione patrimoniale presenta una attività di £. 5.880.237, un disavanzo di esercizio di £. 74.893, che sommati sono pari alle passività di £. 5.955.130 ivi compreso il capitale sociale di £. 3.600.000. Il conto economico dell’esercizio presenta un totale di perdite e spese per complessive £. 74.897 che hanno determinato il disavanzo di cui sopra. Tale disavanzo dovrà essere ammortizzato negli esercizi futuri. Poiché non si è potuto realizzare l’oleificio sociale e non avendo avuto di conseguenza una gestione sociale, il disavanzo, dovuto a normali spese di ordinaria amministrazione, sarà ammortizzato in un’eventuale lavorazione di olive.
Armando de Virgilio – Triennio 1978-1980 (1977/78-1978/79-1979/80)
20 dicembre 1977. Rinnovo cariche sociali. Si sono riuniti 33 soci per eleggere i nuovi consiglieri. Sono stati nominati: Vincenzo Baranella, Armando de Virgilio, Roberto di Girolamo, Carlo F. Mascolo, Nicola Saracino, Daniele D’Amicis, dott. Trento Busoni, sindaci effettivi dott. Luigi Rutigliano e Giovanni Brunetti.
16 gennaio 1978. Elezione presidente e vice. CdA. Tra i consiglieri presenti è assente il consigliere Daniele D’Amicis. Segr. Vittorio Leccisotti. Assume la presidenza Nicola Saracino, presidente uscente. Viene nominato presidente Armando de Virgilio e vice presidente Nicola Saracino.
13 aprile 1978. Il dott. Leonardo Mallardo riferisce al CdA che il segretario Vittorio Leccisotti, per i compiti a lui affidati presso la Cantina Sociale di San Paolo Civitate e le due cooperative di servizi, Civitate e Frentana, non può assolvere alle funzioni di segretario nell’ O.C.A.T. in modo corretto e soddisfacente perché le altre società su citate lo impegnano ininterrottamente.
21 ottobre 1981. Rinnovo cariche sociali. Nell’assemblea ordinaria dei soci, dopo l’approvazione dei bilanci degli anni 1978/79-1979/80-1980/81, si passa al rinnovo delle cariche sociali. Consiglieri eletti: Pasquale Balice, Armando de Virgilio, Vincenzo Baranella, Luciano Bucci, Daniele D’Amicis, Roberto di Girolamo, F. Carlo Mascolo, consiglieri. Collegio Sindacale: pres. rag. Antonio Lo Muzio, sindaci effettivi Giovanni Brunetti e Antonio Cristiano; rag. Michele De Cillis e Vincenzo D’Amicis, sindaci supplenti. Collegio dei Probiviri: pres. Aldo Mucedola, dr. Gabriele Giannubilo e dr. Felice Pennelli, membri. Segretario Vittorio Leccisotti.
Pasquale Balice -Triennio 1981-1983 (1981/82-1982/83-1983/84)
26 ottobre 1981. Dopo il rinnovo delle cariche sociali del 21-10-1981, i consiglieri eletti con Armando de Virgilio, presidente uscente, che assume la presidenza, eleggono presidente Pasquale Balice.
Nella relazione del Consiglio di Amministrazione, dove sono stati convocati i soci in assemblea ordinaria per approvare il bilancio chiuso il 31 agosto 1983, si evince la situazione della società “Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere”. La società non ha svolta alcuna attività, né si trova nelle condizioni di poterla svolgere nel futuro, come si è sempre ribadito. La soluzione ottimale per uscire dall’immobilismo è fondersi con la consorella “Frentana”, alla quale aderiscono già un numero rilevante di soci dell’Oleificio Alto Tavoliere”. La società, di fatto inerte, è destinata a scomparire.
La fusione con la consorella Frentana potrà consentire di salvare il terreno acquistato dall’O.C.A.T. per sperare di poter realizzare l’oleificio sociale al servizio dei produttori olivicoli di Serracapriola e Chieuti.
Settembre 1982. A partire dal settembre 1982 rientro in sede del personale ERSAP, per cui l’O.C.A.T. deve prepararsi all’autogestione. Vittorio Leccisotti, segretario della Frentana e dell’O.C.A.T., lascia l’incarico il 1° settembre 1982.
Triennio 1985-1987 (1984/85-1985/86-1986/87)
29 aprile 1985. Dopo la lettura e l’approvazione dei bilanci consuntivi degli anni 1982, 1983, 1984, il socio Gabriele Cocumarolo chiedendo chiarimenti per la lettura di tre bilanci in una sola seduta, fa notare la trasgressione dell’art. 18 dello statuto che indica di proporre un solo bilancio all’anno. Il presidente Pasquale Balice risponde: Ciò è dovuto essenzialmente al fatto che questa società essendo priva di qualsiasi struttura funzionale, sia materiale che contabile, troppo spesso viene delegata alle mere funzioni burocratiche.
16 novembre 1987. Situazione della società e rinnovo cariche sociali. Si riunisce l’assemblea ordinaria dei soci, presidente Pasquale Balice, segretario il rag. Nicola Ferrero. Nella relazione del Consiglio di Amministrazione il presidente mette in risalto l’effettiva situazione della società e i motivi che l’hanno portata da anni alla più completa inattività. Sono stati approvati i bilanci degli esercizi degli anni 1985/1986/1987. Il socio Carlo Tiberi chiede delucidazioni in merito al rapporto finanziario tra le due cooperative (Frentana e Oleificio Alto Tavoliere).
Si è poi proceduto al rinnovo delle cariche sociali. Sono stati eletti per il Consiglio Amm./ne, Pasquale Balice, Gabriele Cocumarolo, Luciano Bucci, Gabriele D’Abbieri, Armando de Virgilio, F. Carlo Mascolo, Dario Moscariello. Per il collegio sindacale, rag. Antonio Lo Muzio, Antonio Cristiano, Vincenzo Rogato, sindaci effettivi; rag. Michele De Cillis, Michele Scarlatella, Vincenzo D’Amicis, sindaci supplenti. Per il collegio dei Probiviri vengono riconfermati dr. Gabriele Giannubilo e dr. Felice Pennelli. Nella stessa seduta è stato riconfermato presidente Pasquale Balice.
Cessione del suolo e delega alla Frentana a realizzare l’oleificio.
Il presidente informa che, nonostante i molti sforzi fatti in precedenza, non è stato possibile realizzare l’oleificio sociale sul terreno di proprietà della cooperativa. Si è riusciti a tener in vita la società solo grazie all’apporto dato dalla consorella “Frentana” la quale le ha consentito di poter disporre di una sede, di adempiere alle varie incombenze di natura contabile, amministrativa e giuridica, ove ciò non fosse stato si sarebbe dovuto fare ricorso a terzi con notevoli spese difficilmente sostenibili dalle esigue possibilità di questa società. Questa situazione però non può durare ancora. Lo scopo sociale di questo organismo, per i motivi più diversi, si rende ogni giorno più irraggiungibile. Alla fine, dopo ampia discussione, su proposta del socio Gabriele Galasso, l’assemblea delibera di dare mandato irrevocabile agli amministratori ora eletti a cedere, nelle forme e nei modi di legge, il suolo di proprietà di questa società alla cooperativa Frentana, di cui questo organismo è socio, con l’impegno da parte della Frentana a realizzare nel più breve tempo possibile l’Opificio Sociale.
30 novembre 1987. Il CdA dell’O.C.A.T. delibera la cessione del terreno di sua proprietà alla cooperativa Frentana, autorizzando il proprio presidente Balice Pasquale a vendere il terreno in agro di Chieuti, località Tre Monti, esteso Ha 1.00.00 (uno) partita 685, foglio 28, particella 41, al prezzo di £. 2.750.000, alla Frentana, nella persona del suo presidente Primiano Balice. L’atto di compravendita viene stipulato il 15 febbraio 1988 davanti al dott. Lorenzo Carusillo, notaio in Foggia.
Come ricorda il dott. Leonardo Mallardo, fece fallire la realizzazione dell’oleificio da parte dell’O.C.A.T. l’ubicazione del suolo ai “Tre Monti”, ricadente in zona archeologica e di rispetto agricolo. Non avendo avuto però il vincolo archeologico valore assoluto il M.A.F. (Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste) nel 1970 finanziò l’opera, progettata nel 1968, ma l’importo approvato, sussidio in conto capitale, risultò insufficiente per la lievitazione dei prezzi del materiale dovuta a ritardi ed errori di ordine amministrativo, né i soci vollero colmare di tasca propria questa insufficienza.
l’Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere è ormai arrivato al capolinea. Ma, essendo la speranza ultima a morire, si è cercato di far sopravvivere il fantasma di questo organismo fino al 29 marzo 2002, quando la cooperativa ha cessato l’attività, e il 13 maggio 2002 è stata cancellata dal registro delle imprese della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Foggia.
Curriculum presidenti O.C.A.T.
Roberto Magnocavallo (11-05-1929/26-01-2012)
Coltivatore diretto di una cospicua proprietà terriera sua e della famiglia, il 13 marzo 1963 assieme ad altri 29 coltivatori diretti, che precedentemente avevano tentato di fondare una loro cooperativa, diventa socio della cooperativa cerealicola Frentana. Il 31 marzo 1964 viene eletto consigliere e fa parte del CdA della presidenza Nicola Saracino (1961-1964), ma si dimette il 21-03-1966. Socio e poi consigliere anche della cooperativa olivicola O.C.A.T. costituita il 27 gennaio 1965, inizia il mandato di presidente il 5 aprile 1965. Si dimette il 21 aprile 1966, come già aveva fatto da consigliere della Frentana, per occupare un altro posto alla filiale di Serracapriola del Consorzio Agrario, posto non compatibile con i due incarichi da consigliere e da presidente. Nelle elezioni comunali del 13 giugno 1971, viene nominato assessore della giunta del sindaco Gustavo de Meo, dal 13-09-1971 al 10-07-1973.
Nicola Saracino (29-11-1909/17-04-2003)
Assegnatario di un podere dell’Ente Riforma Fondiaria in contrada Fantina Prima; membro del consiglio direttivo della sezione di Chieuti della Democrazia Cristiana; presidente della locale sezione della Coltivatori Diretti per circa 40 anni; commissario prefettizio dell’Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.) per 4 anni; membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica di Foggia; presidente della cooperativa cerealicola “Frentana” dal 1961 al 1964; presidente della cooperativa olivicola O.C.A.T. (Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere), dal 21-04-1966 al 20-12-1977.
Armando de Virgilio (1928-1999)
Il coltivatore diretto Armando de Virgilio il 25 marzo 1965 diventa socio della Frentana. Il 26 aprile 1976 viene eletto sindaco supplente nel Consiglio di Amministrazione, presidente Antonino Finizio. Il 16 gennaio 1978 viene eletto presidente della cooperativa olivicola Oleificio Cooperativo Alto Tavoliere e rimane in carica fino al 25 ottobre 1981. Negli anni ’70 in cui è diffusa la coltivazione della barbabietola da zucchero Armando de Virgilio viene delegato assieme a Pietro de Vito dagli zuccherifici di Foggia e di Termoli a controllare e redigere per conto degli stessi zuccherifici i contratti dei bieticoltori che forniscono il prodotto.
Pasquale Balice (nato il 24-07-1952)
Laureato in architettura, promotore finanziario, preferisce dedicarsi all’agricoltura come coltivatore diretto della sua azienda.
Ammesso a socio dell’O.C.A.T. il 13-04-1978 e a socio della Frentana il 12-12-1981, ha incarichi in ambedue le società. È presidente dell’O.C.A.T. dal 26-10-1981 al 15-02-1988 quando firma per questa cooperativa l’atto di vendita del suolo, di proprietà dell’O.C.A.T., alla Frentana. Come vice presidente della Frentana dal 03-06-1982 al 27-04-1988 ha varie mansioni ed è direttore pro tempore della stessa cooperativa dal 15-09-1982 al 31-12-1987. Nel rinnovo delle cariche sociali della Frentana del 23-04-1988 vengono eletti, fra gli altri, come consiglieri, Giuseppe de Virgilio e Pasquale Balice, il quale l’08-03-1989 decade da consigliere della Frentana.
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