Per proporre la costituzione di questa cooperativa vengono spedite due lettere alla Sezione Speciale per la Riforma Fondiaria (Ufficio Cooperazione) di Bari, dal Centro di Colonizzazione delle Cooperative di Servizi Collettivi per la Riforma Fondiaria di Ripalta, firmate dal direttore del Centro Giuseppe Colangione, dal rag. Giuseppe Stragapede e dal segretario Domenico Larocca.
   Nella prima lettera, inviata il 3 dicembre 1955, si propone la costituzione di una cooperativa, denominata Frentana, tra gli assegnatari dei poderi rientranti nel comprensorio del G.A.C. (Gruppo Aziende Contadine) “Capoposta”, comprendenti terreni siti in agro di Serracapriola e Torremaggiore di circa 800 ettari con 107 poderi e 12 quote.
   Poiché gli assegnatari residenti sono 78 di Serracapriola e 41 di Torremaggiore si ritiene conveniente ubicare la sede sociale a Serracapriola.  
   Nella seconda lettera, datata 14 dicembre 1955, si manda l’elenco dei soci promotori della cooperativa Frentana e il verbale relativo alla proposta per la designazione delle cariche sociali, la cui nomina spetta alla Sezione Speciale per la Riforma Fondiaria, con i nominativi che riscuotono la fiducia degli assegnatari e del Centro di Colonizzazione: presidente Vincenzo Baranella; consiglieri, Giovanni Costantino, Emanuele Valentino; sindaci, Natale Cardascia, Vincenzo Marinelli, Antonio Spagnolo; proboviro, Agostino Balice. 
   La cooperativa dei servizi collettivi per la Riforma Fondiaria “Frentana” si costituisce il 22 dicembre 1955 per atti notaio Fiore di San Severo e viene omologata dal Tribunale di Lucera il 26 marzo 1956.

Presidenza Vincenzo Baranella (1956 – 1961)

   La Frentana inizia ad organizzarsi ufficialmente come cooperativa agricola con il Consiglio di Amministrazione riunitosi a Serracapriola il 16 maggio 1956 nel circolo degli assegnatari in via dei Frentani. Sono presenti: il presidente Vincenzo Baranella e i consiglieri Giovanni Costantino, Michele Petrone, il perito agrario Domenico Scudieri, Valentino Emanuele, rag. Giuseppe Stragapede dell’Ufficio Cooperazione della Sezione Riforma Fondiaria. Questa deve essere costantemente informata di tutta  l’attività della cooperativa per poter inviare un suo rappresentante.
   Il Consiglio decide che la cooperativa nella fase iniziale dell’attività, per mancanza di fondi non può nominare né un direttore, previsto dall’art. 41 dello statuto, né un segretario, per cui la Sezione Riforma Fondiaria deve sostenere in proprio le varie spese utilizzando il proprio personale finché la cooperativa non arrivi alla autosufficienza.
   Preso atto di tutto questo viene nominato Domenico Larocca segretario della cooperativa, al quale succede in seguito Giuseppe Celozzi, sostituito l’08-06-1957 da Vittorio Leccisotti, in carica prima fino al 20-03-1958 e poi saltuariamente fino al 02-09-1982.
   Vengono accolte 73 domande di assegnatari dell’azienda Capoposta a primi soci della cooperativa.
   In mancanza di una sede fissa i soci si riuniscono in posti occasionali, nel circolo degli assegnatari o nei locali dell’azienda Capoposta; per la contabilità e il disbrigo degli affari generali nei locali della cooperativa “Civitate” di S.Paolo di Civitate a cui si dà un contributo di £.20.000 per semestre.
   Per il finanziamento, necessario a sovvenzionare la società prima e dopo i raccolti, il 22 giugno 1956 viene aperto il conto ufficiale bancario della cooperativa presso il Banco di Torremaggiore (filiale di S.Severo).
   I servizi per la campagna granaria 1956 di mietitura e trebbiatura vengono affidati a ditte private, con mietitrici e trebbiatrici messe a disposizione della cooperativa a prezzi pattuiti di £ 5.500 compreso lo spago di canapa, la basculla e i due imbocca tori non a carico della società. 
   L’immagazzinamento dei prodotti dopo il raccolto, nell’attesa di poterli vendere secondo il flusso del mercato ad un prezzo conveniente alla società, viene risolto in parte con l’aiuto del Centro di Colonizzazione che mette a disposizione i propri magazzini (uno in contrada Colle della Pila) e di volta in volta, affittandone altri da privati a Serracapriola e Chieuti.
   Nella vendemmia dell’ottobre 1956 i soci conferiscono l’uva prodotta alla cantina della cooperativa Figurella di San Severo.
   Il 5 luglio 1957 viene assunto come magazziniere Pietro Ferrante del Centro di Colonizzazione che  tra gli altri incarichi fa anche il guardiano notturno.
   Per il carico e scarico dei prodotti la “Carovana Facchini” effettua le proprie prestazioni su richiesta dei soci.
   Per collocare i prodotti si deve dare il grano tenero all’ammasso per quota, immagazzinare il grano duro e la parte di grano tenero eccedente, per venderlo dopo, conferire il grano idoneo per seme al Consorzio Sementizio, cioè al magazzino dell’azienda Brancia funzionante da magazzino di zona del Consorzio Brancia per i Centri di Apricena e Ripalta.
   Scaduto il 1° triennio, il 7 marzo 1958, l’assemblea dei soci rinnova le cariche sociali per il Consiglio di Amministrazione. Presenti 68 soci su 102 iscritti. Segretario Vittorio Leccisotti. Risultano eletti: Vincenzo Baranella, Emanuele  Valentino, Michele Petrone, (riconfermati), Raffaele Galasso, consiglieri; Domenico Scudieri (riconfermato) consigliere tecnico. Collegio sindacale: rag. Pietro Galeotto, presidente; Antonio Spagnolo, Vincenzo Marinelli, sindaci effettivi; Natale Cardascia, sindaco supplente. Collegio probiviri: Agostino Balice, dott. Luigi Carlucci.  
   Fra i consiglieri eletti in una seduta successiva il Consiglio di Amministrazione riconferma presidente della cooperativa Vincenzo Baranella.

2° triennio (1958-1961)

   Il 20 marzo 1958, con la firma del presidente e del segretario, viene aperto il conto corrente presso il Banco di Napoli di Serracapriola.
   Finalmente il 21 settembre 1958 il Consiglio di Amministrazione, segretario Lucio Romice, si riunisce in via Giulio Cesare n. 9, prima sede stabile della cooperativa.
   Movimento soci. Nel Consiglio di Amministrazione del 21 novembre 1958 vengono respinte 55 domande di assegnatari dell’azienda Bivento, presentate per diventare soci della cooperativa, ritenuti inaffidabili dal presidente e dal consigliere Emanuele Valentino per tre motivi: tendono a fossilizzarsi solo con i soci di Capoposta, la loro posizione debitoria non è assolta, più volte hanno espresso la volontà di fondare una loro cooperativa. Ma nell’assemblea del 13 febbraio 1959 si giunge alla convinzione che per far crescere il sodalizio, senza fare il processo alle intenzioni, bisogna sempre accettare le domande di adesioni. Per cui vengono accettate 110 domande di assegnatari del G.A.C. Bivento e 102 del G.A.C. Fantina. Con i 78 soci del G.A.C. Capoposta si arriva a 290 soci.
   Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 25 agosto 1959 (segretario Pier Luigi Danielli, in carica dal 21-04-1959) accetta a socio della Frentana il coltivatore diretto De Siro Vincenzo, primo socio non assegnatario a far parte della cooperativa.
   Mezzi di lavoro. E’ l’epoca in cui per la raccolta del grano (sistema in covoni) si usa la mietitrice e la mietilegatrice. La lavorazione dei covoni si effettua con la trebbiatrice a punto fisso alimentata manualmente o automaticamente. Gli animali da tiro, che inizialmente trainavano le mietitrici, vengono man mano sostituiti dai trattori e i carretti dai rimorchi. La Fiat diffonde i trattori OM (Officine Meccaniche, società anonima assunta dalla Fiat nel 1933) ad alta potenza, presentati nel 1952; il più venduto è il modello OM 35-40, prodotto anche in versione cingolata.
   Intanto, mentre alcuni soci della cooperativa continuano a lavorare con gli animali da tiro (cavalli, asini, muli), si cerca di acquistare i mezzi meccanici. Ma nelle riunioni fra i soci dei G.A.C. di Bivento, Capoposta e Fantina, tenute dal direttore del Centro di Riforma di Termoli, per ottenere dai soci un maggior numero di azioni per aumentare il capitale sociale, finalizzato all’acquisto di macchine agricole, l’adesione è scarsissima. Soltanto il G.A.C. Fantina fa registrare 65 sottoscrizioni, per cui l’assistente tecnico chiede di utilizzare la gestione macchine nella sua azienda e ritiene necessari un trattore OM 35/40C, un trattore OM 35/40R e un rimorchio.
   Dopo aver discusso in alcuni consigli di amministrazione sull’acquisto di alcune macchine agricole si va con l’esperto Ernesto Silvestris (1912-2007) a valutarne le condizioni e la convenienza. Si decide l’acquisto di un bivomere Benati, della trattrice cingolata OM 35/40, da riparare, presentata dalla ditta Renzo Viotti di Termoli per £.470.000 e di una mietilegatrice seminuova al prezzo di £.360.000.
   Al 29 aprile 1961 la cooperativa possiede un trattore, un aratro, una mietilegatrice da integrare con una trebbiatrice; patrimonio gestito dal perito agrario Mario de Pasquale. Un passo importante per ridurre i costi di produzione da ottenere solo con la gestione diretta delle macchine.
   Il 29 aprile 1961 nel Cinema Teatro Palazzo l’Assemblea Ordinaria dei Soci della Frentana, approva il Bilancio (Totale Profitti £.1.700.539 – Spese e Perdite £.1.610.222), chiuso il 31 dicembre 1960, già approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 aprile 1961 e rinnova le cariche sociali. Presenti n.161 soci che rappresentano per delega e in proprio n.166 voti su 275 spettanti a tutti i soci.
   I nuovi amministratori eletti dall’assemblea: Vincenzo Baranella,  Nicola Saracino, Giorgio Reggio, consiglieri; Emanuele Valentino, Cosimo Romano, sindaci effettivi; Casimiro Nigro, sindaco supplente; Michele Orlando, proboviro. A nome della Sezione Speciale per la Riforma Fondiaria il dott. Alessandro Miletti nomina: il p.a. Mario De Pasquale consigliere tecnico dell’amministrazione; Michele Petrone di Nicola consigliere; rag. Nino Amoruso presidente del collegio sindacale; rag. Giovanni Montanaro sindaco supplente; il dott. Felice Pennelli proboviro. 
   Il 5 maggio 1961 il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Vincenzo Baranella, elegge presidente della cooperativa il chieutino Nicola Saracino. 


Prezzi al quintale in data 27 novembre 1958 

  Prodotti: frumento, Cappelli £.11.400, Garigliano £.10.900, Frassineto £.9.700; veccia £.9.000; avena £.5.100; fave £.6.700; favino £.6.700; orzo £.6.350; grano duro da seme, Cappelli, Garigliano, Grifoni, £.12.400; grano tenero, Fortore, Autonomia, Meva, Funo, £.10.000; erba medica £.50.000; trifoglio £.15.000; il cotone coltivato dai soci è stato collocato a prezzo conveniente tramite la cooperativa.
  Concimi, antigrittogramici e affini: solfato di rame £.15.000; zolfo giallo £.8.400; zolfo ramato £.8.900; fosfato ammonico £.3.050; fosfazoto potassico £.3.300; fosfazoto M5260; perfosfato minerale 18-20 granulare, in sacchi di iuta da Kg. 50, £.1.975 al quintale.