I coniugi, Raffaele Giannubilo (06-03-1862+29-09-1920) di Francesco, coltivatore diretto, e Concetta Ferrero ebbero dodici figli (5 femmine e 7 maschi), di cui due emigrarono in Brasile. Dei figli maschi restarono a Serracapriola: Fortunato (1886+1976), coltivatore diretto di ha 21 di terreno, cgt Grazia Francioso (1884+1963); Michele (04-09-1891+16-02-1894); Antonio (12-02-1899+11-02-1977), coltivatore diretto di ha 30 di terreno, cgt Luisa La Medica; Vincenzo (14-06-1906+21-07-1997), coltivatore diretto di ha 40 di terreno, cgt Clorinda Magnocavallo e in seconde nozze cgt Palmina Paradiso; Mario (01-10-1908+22-02-1988), veterinario, cgt Anna Maria Bucci (25-02-1912+14-11-1958).
Azienda Fortunato Giannubilo
I coniugi Fortunato Giannubilo (08-12-1886/08-02-1976) fu Raffaele, coltivatore diretto, e Grazia Francioso (26-08-1884/22-04-1963) fu Pietro, ebbero undici figli: Carolina (23-11-1907+09-03-2009), casalinga; Raffaele Pietro (29-10-1910+25-02-2005), geometra; Pietro (20-08-1912+28-11-2001), coltivatore diretto; Maria (21-03-1926), insegnante. Gli altri sette figli morirono in tenera età (quando il tasso di mortalità dei bambini era alto e la campanella della chiesa ne rimarcava il frequente decesso con tristi rintocchi): Concetta Natalia (16-12-1908+14-11-1910), Gemma Maria (30-05-1914+09-10-1915), Carmelinda Silvia (25-01-1916+16-03-1916), Irma (06-10-1919+?), Maria Concetta (21-02-1921+30-03-1921), Elena Maria (31-07-1922+21-06-1924); Antonio Gabriele (13-06-1924+31-03-1925).
Fortunato, coadiuvato dal figlio Pietro, aveva: 21 ettari di terreno coltivati a frumento, avena, legumi, vigna e oliveti, in contrada Mannara. Per svolgere il suo lavoro aveva un carretto, otto cavalli, due asini e l’immancabile cane (pumétte), campanello di allarme per ogni evenienza; gli aratri, il flother, il francese, il bivomere e l’aratro solcatoio per preparare il terreno prima delle piantagioni e della semina.
Nella masseria dell’azienda, dove era nato un allevamento di bovini, vivevano due massari di Santa Croce di Magliano, Nicola Iannantuoni e Luigi Manzo con le loro famiglie, addetti alla cura del bestiame. Nel 1946 ci fu un furto di vacche e vitelli e la moglie del massaro Luigi, Lucia Petruccelli, per lo spavento ebbe un infarto. Immediatamente scattò l’inchiesta grazie all’interessamento dell’on. Ernesto de Marzio, padrino di Pietro Giannubilo, e fu arrestato un capitano dei carabinieri di San Severo con l’accusa di aver organizzato il furto.
Azienda Pietro Giannubilo
I coniugi Pietro Giannubilo (1912+2001) e Maria Felicia Licursi (nata a Santa Croce di Magliano il 26-01-1920) ebbero cinque figli: Fortunato (n.19-01-1945) cgt. Elena Ciavolla; Nicola (04-01-1947) cgt Germana Petrillo; Maria Grazia R. (n.15-10-1949) insegnante, cgt. Piero Apicella; Antonio (n. 22-11-1951) cgt Maria Olga Di Cesare; Francesco (n.04-10-1954), coltivatore diretto, cgt Maria Teresa Cordisco, insegnante.
Pietro nel febbraio del 1951 ebbe in donazione dal padre Fortunato l’azienda paterna di ha 21 che nel corso degli anni ingrandì con l’acquisto di altri terreni: il 20 maggio 1952 ha 6,50 da Giacinto Magnacca, ha 3 da Antonio Dabbieri e circa ha 4 da Balice, fino a possedere una proprietà di circa 35 ettari di terreno, di cui 5 ettari coltivati a uliveti e 30 a frumento. Nella rotazione sul terreno lasciato a maggese seguiva la semina dei cereali, altre volte del fieno, foraggio abituale dei bovini, in quanto continuava a curare l’allevamento avviato nell’azienda paterna, la coltura della barbabietola da zucchero e del ricino per conto della ditta farmaceutica Angelini di Ancona.
Nel “Concorso Nazionale a premi tra le aziende agricole per l’aumento della produttività - Annata agraria 1952/53 – Premiazione gara provinciale”, tenutosi nel salone dell’ Amministrazione Provinciale di Foggia, Pietro Giannubilo, nella categoria piccole aziende di pianura, ricevette il 5° premio di £ 50.000 per l’affermazione conseguita dall’azienda “Mannara” da lui condotta nel potenziamento dell’agricoltura provinciale e nazionale.
Nel febbraio 1956 vendette il grano a 9.000 lire al quintale, il granone ai mulini a £ 6.700 al quintale, fave e biada al q. £ 7.000; il vino ai privati da 50 a 80 lire al litro (nelle cantine si vendeva da 100 a 120 lire al litro); l’olio al q. £ 76.000, al litro £ 500-750.
Nell’arco della sua attività agricola Pietro ebbe due dipendenti fissi (ghèrzune), Nicola Iannantuoni e Leonardo Ghiatta, addetti alla cura del bestiame e ad altri lavori.
Vendette due buoi per acquistare il primo trattore, un Landini a testa calda con le ruote di ferro L 25, prima serie del 1950, 25 cv di potenza, cambio 4 marce e 1 retromarcia; poi sostituito con un trattore Fiat 312 R (potenza lorda 29 pK, anno c. 1958-1964), infine un terzo trattore Fiat OM 35/40 R del 1955 (potenza 40 HP, cilindrata 3770 cm3).
Il 20 ottobre 1971 Pietro diventò socio della cooperativa agricola Frentana, presidente Vincenzo Baranella.
Azienda Francesco Giannubilo
I coniugi Francesco Giannubilo (n. 04-10-1954), coltivatore diretto, fu Pietro, e Maria Teresa Cordisco (01-06-1957), insegnante, hanno avuto tre figli, Pietro (17-07-1979), Francesca (09-11-1987) e Mattia (n.1994).
Francesco, che già dopo gli obblighi scolastici aveva frequentato come coadiuvante l’azienda paterna, dopo la morte del padre l’ha ereditata, unico figlio appassionato di agricoltura che continua tuttora ad alimentare con successo la tradizione di famiglia.
Ha incrementato l’azienda di ha 35 con l’acquisto di altri terreni fino a possedere una proprietà di circa 80 ettari. 70 ettari coltivati a seminativo (ha 40 grano duro e ha 30 coriandolo, bietola, cece, girasole) nelle contrade: Mannara (3 Ponti, Balice, Arranga, Lagozzo, Tuppone, Lingua, Magnacca, Marana, Masseria), Montesecco, Tre Monti, Bivento, Bivento Tratturo; e 10 ettari a oliveto, Cupiano, Tre Monti, Colle di Breccia, Ciavatta, Boccadoro, Mannara.
Il 13 marzo 1979 è diventato socio della cooperativa Frentana. Il 29 giugno 1998 il Consiglio di Amministrazione della stessa cooperativa, presidente Giuseppe de Virgilio, lo ha nominato consigliere in sostituzione del consigliere Alberto Gentile, deceduto. Il 29 maggio del 2000 i consiglieri neo eletti dall’assemblea ordinaria dei soci del 22 maggio 2000 all’unanimità lo hanno eletto presidente della Frentana. Incarico elettivo che ricopre tuttora.
Dedito a tempo pieno nell’attività agricola il coltivatore diretto Francesco Giannubilo concilia con competenza il suo lavoro tra la cooperativa Frentana e la sua azienda agricola dove lavora con i suoi sei trattori Fiat: 90 C cingolato, 110-90, 605 C cingolato, 640 DT, 780 DT e l’OM 50 C cingolato.
|