Nella costruzione o, meglio, nella ricostruzione virtuale di Serracapriola, il convento dei frati cappuccini presenta indubbiamente le maggiori difficoltà ai fini della documentazione, perché nonostante le possibilità offerte dalla nuove tecnologie, difficilmente riusciremo a far "respirare" quell'anima del convento di cui Padre Giulio Mancini O.F.M., Guardiano del "Convenctus Sancti Damiani" di Assisi, parla nella sua relazione al convegno di Fotogrammetria architettonica del 1991.
In questa sede non abbiamo alcuna intenzione di paragonare il convento di Serra al Convento di S. Damiano in Assisi, ma non possiamo non tener presente che in tutti i conventi francescani aleggia "l'indomabile ispirazione cristologica-ecclesiale su cui tutta la vita di Francesco si tese fino a bruciare come freccia sul fuoco: Francesco, va e ripara la mia domus in rovina."
In perfetta coerenza con quanto abbiamo detto a proposito della prima ricognizione, che deve precedere ogni rilievo, cerchiamo di capire lo spirito con cui ogni convento francescano è stato realizzato, ma dobbiamo subito ricordare che il rilievo non è solo un'operazione tecnica. Il rilievo è un'operazione strettamente connessa a qualsiasi azione dell'uomo. Prima di sedersi, ognuno di noi effettua un accurato rilievo della sedia: dove si trova? è comoda? è resistente? ecc. È evidente che non è possibile effettuare un rilievo senza una precisa motivazione: quasi certamente se non dobbiamo passare sotto un arco, difficilmente faremo attenzione alle eventuali lesioni esistenti nella struttura. Altra condizione fondamentale per effettuare il rilievo è la conoscenza dell'oggetto da rilevare. Il rilievo viene effettuato incosciamente prima di qualsiasi intervento: non è pensabile tentare di riparare un motore di cui non si è in grado di capire neppure il principio di funzionamento! Dunque, prima di entrare nel convento, |