Seconda deposizione del Padre Luigi da Serracapriola, integralmente ripresa da:
Francesco Castelli, prefazione di Vittorio Messori, Padre Pio sotto inchiesta.
L'<<autobiografia>> segreta 2008 Edizioni Ares, Milano - Pagine 196-197-198.
<<Seconda Deposizione del P. Luigi da Serra Capriola, Cappuccino
19 Giugno 1921 - Ore 8
Davanti a me infrascritto Visitatore Apostolico è comparso nel Convento di S. Giovanni Rotondo, spontaneamente, il M.R.P. Luigi da Serra Capriola, il quale, prestato sui SS. Vangeli il giuramento de veritate dicenda, così depose:
Ho inteso dire che l'Arciprete di Pietrelcina abbia affermato che P. Pio le stimmate le avesse già interne da cinque anni e che abbia raccontato altri particolari.
Mi ricordo di due uomini che vennero qui a ringraziare per grazia ottenuta.
Ricordo di aver sentito da P. Pio stesso che aveva parlato con un vecchio, apparsogli in foresteria, morto da vari anni e di cui il Guardiano P. Paolino avrebbe rintracciate in Municipio le generalità. Così che una sera mentre stava solo in Coro a pregare abbia inteso il rumore come di un cofano di ghiaia che cadeva dal finestrone.
Parimente che essendo a S. Elia a Pianisi, ancora studente, vide un grosso cane nero saltare da una finestra di una stanza dove si dice che si sentisse rumore: raccontato da lui.
Per lettere si sa di altri fatti di guarigioni che si sarebbero ottenute.
Io non so spiegare però tutti questi fatti esternamente prodigiosi con alcune cose che in sé almeno sono difetto - almeno oggettivamente -; soggettivamente forse credo che non saranno.
Ho sentito raccontare che essendo ammalato in foresteria era assistito da donne e che queste una volta mostrarono di non aver piacere che si trovasse presente un'altra più anziana.
E' pure noto che egli dirigeva le sue penitenti in foresteria, una per una, cosa che a noi non piaceva, specialmente in riguardo ad una Circolare venuta in proposito da Roma. Dobbiamo certo supporre che egli non abbia voluto trasgredire: piuttosto dev'essere stata benignamente interpretata la Circolare stessa. Ora c'è stato in proposito qualche cambiamento e alcune di queste donne - che si chiamano le Figlie spirituali - si sono offese, perché hanno creduto che noi abbiamo dubitato di loro. Il difetto di queste irregolarità è causato certo dal fanatismo dei luoghi: P. Pio è molto semplice. Fino a tempo fa queste donne si trattenevano fino a tardi, a parlare, a baciar la mano ecc. Perciò se l'irregolarità si potesse togliere del tutto sarebbe bene.
Credo che P. Pio sia stato mal diretto.
La Messa che celebra ora alle 10 P. Pio è Conventuale, nel senso che è la Messa de officio diei: la Comunità invece non vi assiste per nulla, perché occupata nei vari doveri: fu stabilito che la celebrasse così P. Pio per togliere l'impressione di un repentino cambiamento da quello che si faceva prima. Se avvenisse un cambiamento ulteriore penso che queste devote rimarrebbero dolenti: P. Pio ha fatto notare che non può confessare se non passa un certo tempo dopo la Messa.
Prima P. Pio distribuiva elemosine che mandavano a lui e le distribuiva per mezzo, dicono, di una divota chiamata la <<segretaria>>: elemosine che mandavano perché ne facessero quell'uso che credeva meglio. Si suppone e si crede certo che avesse il permesso dei Superiori antecedenti. Questo modo di agire si riferirebbe a tempi passati: il Superiore attuale venuto a conoscenza della cosa, una volta, in un caso di somma rilevante, sarebbe rimasto dispiacente e da allora in poi nulla e più successo, per quanto mi consta.
Tutto questo letto e approvato, il R.P. Luigi fu dimesso previo giuramento de secreto servando prestato sui Santi Vangeli, e in conferma di tutto si sottoscrisse.
|
P. Luigi da Serra Capriola, Cappuccino
Acta sunt haec per me,
Visitatorem Apostolicum
L. S. Fr Raphael C, Episc.
Volaterr Visit. Apost.>>
| |
|