Buongiorno a tutti,
ricevo da qualche tempo le comunicazioni del "gruppo" e ne approfitto per partecipare con un mio modesto contributo. Sono felice di questa nuova possibilità per il nostro amato paesello. Leggendo però mi sono venute in mente le lunghe chiacchierate fatte in anni passati con gli amici riguardo alle potenzialità di sviluppo turistico. Tutti convenivamo sul fatto che il nostro amato paese sarebbe rimasto relegato al turismo degli "oriundi" fintanto che non si fossero intraprese delle serie politiche di valorizzazione del territorio e della famigerata marina di cui ormai ognuno di noi si riempie la bocca da ormai troppo tempo...

Per non limitarmi alle troppo semplici critiche, vorrei proporre un approccio più imprenditoriale. Poniamoci un quesito: è possibile portare un turismo vero a Serracapriola? Come?

Forse è necessario abbandonare la mentalità puramente politica e cominciare a fare delle valutazioni in chiave marketing: chiedere e chiedersi cosa vuole il consumator-turista oltre ai bed&breakfast per l'ospitalità (al riguardo sarebbe interessante valorizzare progetti che hanno avuto riscontro internazionale come quello dell'albergo diffuso" di Maria Bucci) è argomento di base per poter costruire qualcosa che veramente venga sfruttato nelle sue potenzialità.

In buona sostanza, visto che a Serra mancano le infrastrutture per l'accoglienza (mi riferisco a tutto ciò supporta l'esistenza di un bed & breakfast), troviamo il metodo per capire ciò che realmente serve per sviluppare il canale turismo e tutti quelli ad esso collegati. Al turista è sufficiente la passeggiata sul corso e un parcheggio difficoltoso alla marina di Chieuti con i servizi limitati al solo periodo metà luglio-metà agosto? Visitato il convento, avrà voglia di fare dell'altro? Vorrà fare passeggiate a cavallo nella campagna ovvero in bicicletta trovando agriturismo VERI dove poter gustare i prodotti della tradizione (le mele "caetanelle", le ricette della tradizione, ecc.). Si accontenterà dell'aperitivo davanti al bar o pretenderà attività culturali nel paese (cinema, teatro, concerti, fiere, ecc.) e nelle immediate vicinanze? Vorrà venire a trovarci nel periodo autunnale per visitare le aziende di produzione delle olive, gli oleifici e contestualmente mangiare una bruschetta aglio e olio accompagnata da buon vino tutto a un prezzo competitivo? Vorrà imparare a cucinare pugliese in un we enogastronomico frequentando un corso tenuto dalle nostre sorridenti mamme?

Non possiamo avere una risposta se prima non pensiamo ad una valutazione delle aspettative del potenziale, ambitissimo, turista.

Forse sono condizionato dal mio lavoro, ma credo che se non si creano le aspettative elaborando un progetto che risponda alle esigenze dei consumatori, anche la possibilità di aprire un bed&breakfast diventi un investimento che darà pochi frutti...

Per riassumere in una frase, penso sia prioritario creare l'attrazione, prima dei posti letto.

Giuro che la prossima volta cercherò di essere più contenuto...!!
Con l'occasione, saluto tutti

Pietro Maria DI GIROLAMO


Mi permetto di rispondere cominciando dall’ultimo punto, che potrebbe risultare il più importante: “Giuro che....”.
Il primo sforzo che dobbiamo compiere è quello di pensare in un modo nuovo. In questo tipo di tavola rotonda nessuno pone limiti agli interventi (neppure se dovesse trattarsi di video-interventi). Ognuno dice tutto quello che desidera, senza togliere spazio agli altri e senza causare costi aggiuntivi per la pubblicazione (si tratta di un semplice “copia-incolla”). Indubbiamente può capitare il lettore pigro, ma può esserci la persona interessata e a quest’ultima dobbiamo rivolgerci.

Per quanto riguarda le conclusioni, io penso che sia prioritario “individuare” l’attrazione, più che “crearla”, e, forse, questo è il vero problema. Usiamo dire che “l’erba del vicino è sempre più verde”, bene, in questa occasione dobbiamo metterci nei panni del “vicino”.

Riprendendo il discorso del bed & breakfast a Serra, io credo che dovremmo analizzare il problema, a cominciare dai "requisiti necessari per l’abitazione". Di certo può trattarsi di una semplice camera (non arredata con mobili di serie), ma si può pensare anche ad un piccolo appartamento: in ogni caso dovrà trattarsi di un ambiente tipico di Serracapriola.

Così come stiamo esprimendo i nostri pareri in questa tavola rotonda, potremmo cominciare a fare qualche proposta su una casa del centro storico e sull’arredamento.
Per quanto riguarda le fotografie non ci dovrebbero essere problemi, oggi tutti possiedono una camera digitale (dovesse trattarsi anche di quella del telefonino).
Per quanto riguarda l’arredamento, esistono siti quali IKEA mobili che ci consentono di disegnare via rete o, scaricando il programma, di verificare con viste 3D l'ambiente progettato e conoscere in tempo reale il preventivo.

Si tratterà semplicemente di rifare, in modo virtuale (a costo zero), il percorso dei nostri antenati, che, senza far ricorso ad ingegneri ed architetti, sulla base delle loro necessità, hanno reso le loro abitazioni funzionali ed accoglienti. Forse (o sicuramente) inizieremo ad apprezzare e far apprezzare tanti particolari su cui la nostra attenzione non si è mai fermata.

Antonio Daddabbo